Duro comunicato degli avvocati dell’Associazione messapica forense. “I sindaci IAIA, MASSAFRA, LONGO e DE MARCO, si dimettano!”

Duro comunicato  degli avvocati dell’Associazione messapica forense. “I sindaci IAIA, MASSAFRA, LONGO e DE MARCO, si dimettano!”

Dopo la diplomatica attesa, gli avvocati dell’Associazione messapica forense passano all’attacco e chiedono le dimissioni dei sindaci di Manduria, Sava, Avetrana e Maruggio per l’inerzia dimostrata nel voler mantenere attivo l’ufficio del giudice di pace

Tra meno di due mesi il Ministero dovrà decidere la soppressione delle sedi giudiziarie distaccate che danno più problemi (Manduria tra queste) e i quattro Comuni consorziati, è l’accusa della categoria, non starebbero facendo niente per evitare che ciò accada. «I nostri associati e tutti i cittadinisi legge in un comunicato dell’Afm –, assistono, purtroppo, ancora una volta, ad un esempio di cattiva politica, laddove alle propagandistiche parole non seguono gli atti amministrativi”.

“Oggi – continua lo scritto –, il Giudice di Pace di Manduria è sotto la spada di Damocle del Ministero, e ciò nella colpevole inerzia di chi ci governa».

Gli avvocati associati denunciano la condotta dei sindaci che, laddove dovesse portare alla chiusura del presidio di giustizia, dicono, «sarebbe fonte di grave responsabilità politica non solo per l’Ente capofila, comune di Manduria, ma anche per gli altri tre Comuni». Per questo L’Afm, anche in virtù delle oltre mille firme raccolte e già depositate nelle mani del sindaco Roberto Massafra, invita le amministrazioni a non ignorare le istanze del territorio, «perché il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace di Manduria è un atto doveroso, anche alla luce della più volte sbandierata volontà degli amministratori in carica».

Gli avvocati si chiedono se «nella sciagurata ipotesi di chiusura del presidio, il sindaco di Manduria in primis, ed i sindaci di Avetrana, Maruggio e Sava siano pronti ad ammettere il colpevole fallimento sul tema e rassegnare le dimissioni, sull’evidente presupposto di grave inerzia della politica locale su un tema, quello della giustizia, di fondamentale rilievo per un territorio già martoriato dal governo centrale (leggasi Ilva) e regionale (leggasi scarico a mare)».

Il comunicato a forma del presidente e del segretario dell’associazione, gli avvocati Antonio Casto e Roberto D’Amico, si chiude con un imperativo rivolto ai sindaci: «L’ Afm chiede fattive e tempestive risposte perché sull’argomento, il tempo delle belle parole è terminato».

Nazareno Dinoi

FONTE

lavocedimanduria.it

 

 

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