SAVA. L’amministrazione IAIA entra nel quarto anno

SAVA. L’amministrazione IAIA entra nel quarto anno

Luci? Pochissime. Ombre? Tantissime!

E così siamo arrivati all’ingresso del quarto anno di legislatura a gestione IAIA. Sono passati quasi 36 mesi. Restano, a meno di clamorose scivolate, altri 24 mesi. O meglio, altri due anni. Quindì sarà la primavera del 2017 a portarci alle urne. E’ superfluo elencare tutto quello che il paese ha vissuto sotto il monopolio IAIA. Si spreca troppo tempo per poi risultare laconici o lapidari. Ma andiamo a quel concetto di “politica” che il nostro giornale professa.

O meglio, quel modo di amministrare seguendo un concetto o un idea. Sappiamo tutti benissimo a Sava della tornata elettorale del 2012 e da cosa fu caratterizzata. Su tutto si cercava un modo nuovo di amministrare e con volti nuovi. Magari energie giovani e volenterose. Ma già alla partenza IAIA aveva riesumato vecchie scope di spogliatoio già conosciute al savese nelle precedenti amministrazioni. Ma IAIA di questo non si è affatto scoraggiato. “Decido io”. Per carità. E ci mancherebbe!

E’ stato insignito alla bulgara maniera ed è giusto che l’allenatore deve scegliersi i giocatori che devono affrontare la partita. Perché di sfida trattasi. Del dimostrare, all’elettore, che il messaggio pubblicitario elettorale trovi riscontro nell’operatività amministrativa. Oggi, si taglia il nastro del quarto anno. Il nostro giornale trova tante, ma tantissime, cose disattese dal programma elettorale sbandierato come se fosse il toccasana per risolvere tutte le disfunzioni nella nostra comunità.

Ma noi siamo quelli che vanno contro tutti, no? Noi siamo quelli che vengono chiamati “gli ammazza sindaci”, vero? Noi siamo tutto e di più. Ma andiamo alle ragioni di questo editoriale. IAIA e company, in questi passati tre anni, hanno avuto la presunzione di essere migliori degli altri. Ma, ahimè i fatti hanno smentito tutto ciò. E’ stato distrutta qualsiasi forma di collaborazione con le opposizioni. Consigli comunali che dimostrano la pochezza dei nuovi Consiglieri di maggioranza.

Un muro contro muro alzato non si sa in virtù di cosa. Ma politica, è ben altra cosa che erigere muri o steccati a difesa del proprio operato. Se poi di operato trattasi. Di sicuro questo sindaco, con i suoi affiliati, odia le critiche. Ma le critiche, ne prenda atto il sindaco pro tempore IAIA, non sono fini a se stesse. Fanno parte di una dialettica, seppur serrata. E IAIA, non scordi questo, quando dai banchi dell’opposizione le sue istanze o le sue richieste di atti pubblici latitavano.

Oggi, sta facendo la stessa cosa. Identica, per giunta! E sbandierare, trionfalmente, le poche cose fatte non portano onore amministrativo alla sua squadra. Il paese sta vedendo tutto e Sava non ha bisogno dell’ennesima aria fritta, impacchetta a mò di effetto mediatico. Tutte le cuciture che IAIA mette alla sua squadra amministrativa vengono tutte scucite. Una per una. Un sindaco in genere è il riferimento di tutto un assetto amministrativo. Se amministrano bene i suoi assessori è merito anche suo nell’averli scelti. Ma se, questi ultimi, non amministrano bene il loro comparto amministrativo allora un sindaco deve rimboccarsi le maniche e decidere le sostituzioni.

Ad oggi l’unica sostituzione avvenuta, e non certo per scelta di IAIA, è quella numerica: Saracino al posto di Agusto. Addirittura, un geometra-tecnico ad un comparto, quello dei Servizi sociali, che è come un pesce su di una bicicletta! E Saracino, mesto mesto, ha accettato questo comparto. Quindi, questa sostituzione non è demerito di Agusto. Oberato così da tanto lavoro amministrativo, il già sindaco Agusto ha preferito riposarsi nei banchi del Consiglio comunale visto che, come dice lui, ha sistemato tutto l’apparato dei bisognosi savesi. Il gruppo consiliare di Agusto è anomalo: De felice, Saracino, Gigante e Piccolo.

Questi ultimi tre fanno parte del partito della Meloni e sono assemblati assieme ad Agusto e De felice! Che rivoluzione! Per il nostro giornale due sarebbero state le importanti decisioni di IAIA: sostituire Pasquale Calasso ai Lavori Pubblici e Fabio Pichierri all’Ecologia e all’Ambiente. Il primo, Calasso, non ha più la stessa forza politica nell’assise consiliare, ma su tutto parla lo stato pietoso del nostro assetto stradale. Una vergogna per Sava vivere in questo modo. Il secondo, Fabio Pichierri, parlano i tre anni alla guida dell’Ecologia e dell’ambiente savese. Un disastro la gestione: paese sporco, periferie piene di rifiuti di qualsiasi genere. E qui si parla di tre anni e non di tre mesi di gestione!

Poi, particolare non ultimo, Fabio Pichierri ha perso il suo riferimento istituzionale: Zurlo si è accasato nel NCD di IAIA e Piccolo è stato accolto nei Fratelli d’Italia di Saracino. La politica è coraggio, anche nel prendere le decisioni. E questo IAIA non lo ha avuto. L’unico coraggio che ha avuto è stato quello di nominare un luminare legale jonico nelle chiamate al nostro giornale davanti al giudice. Eh già. Questo è l’unico coraggio che IAIA ha avuto. Per non parlare poi del fatto, fresco fresco, della ludoteca della cooperativa San Giovanni a cui è non è stata data l’autorizzazione, manco scritta tra l’altro,  all’utilizzo dell’area verde la quale avrebbe permesso, alla ludoteca, di proseguire la convenzione con la Regione Puglia.

Questo cos’è? Un dispetto al PD? Un dispetto a Bruno D’oria? O al non aver considerato i sei dipendenti che operavano là dentro e che, con la chiusura, perderanno anche l’opportunità lavorativa? E il problema che si creava ai genitori dei 20 bambini che andavano in quella ludoteca, non lo si è considerato? In altri paesi, con convenzioni come queste, non hanno avuto nessun dubbio a riconcedere l’utilizzo dello spazio verde indispensabile per la funzionalità dei centri ludici.

Ho una ottima memoria: dove stava il consigliere d’opposizione Dario IAIA quando il sindaco Maggi denunciò Viv@voce, Mimmo Carrieri e la redattrice di Nuovo quotidiano di Puglia che all’anagrafe fa Lucia Jessica IAIA? Lo dico io, e lo dico anche ad alta voce: Dario IAIA si recò da Bruno D’oria per cercare di far desistere il sindaco Maggi dalla denuncia verso la sorella. La fortuna, in questo caso, ci ha assistito tutti e tre giornalisti savesi. Il magistrato diede il non luogo procedere e quindi archiviò la denuncia dell’ex sindaco Maggi. Ma la politica è un’altra cosa, i proclami sono un’altra.

E mancano 24 mesi alla fine di questa avventura. Sindaco IAIA!

Giovanni Caforio

viv@voce

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