SAVA. 15 marzo 2015. Il sindaco pro tempore IAIA in un Comizio pubblico. Cosa dirà?

Meno di un mese dall’entrata nel quarto anno di mandato. Fin’ora la sua amministrazione è costata, al contribuente savese, circa 300 mila euro

Tre rinvii domenicali, tempo malandrino, oppure anche il tempo la porta con lui? Nel caso è persecuzione metereologica. Nel caso è continuazione di reato. Infine, è stalking. Dario IAIA,  sindaco di se stesso, può avviare anche contro il tempo una denuncia. Ma lasciamo oggi il sarcasmo altrimenti le carte bollate, del primo cittadino, cominciano a scaldarsi subito. E non è che abbiamo paura. Stia tranquillo il sindaco savese. Quindi, in tre anni questo è il secondo incontro con la Piazza. Che dirà?

Sicuramente Viv@voce avrà la sua parte di citazione sul palco in quanto, quella del nostro giornale, è “cattiva informazione”. E quindi, anche calunniosa. IAIA scorda, o forse fa finta di non ricordare, che la sua amministrazione ha percepito dal contribuente, direttamente o indirettamente, qualcosa come 300 mila euro. Forse sono … bruscolini? Forse. E quindi, lui e i suoi affecionados assessori, sono pagati ad operare per il bene del paese. In tre anni il paese sta peggio di prima: buche, voragini, strade rotte. Pioggia di cartelle prenatalizie con importi sbagliati. Isola ecologica che fa ridere i polli.

Magari questi ultimi non direbbero affatto da così tanta incapacità amministrativa. Di politico, non c’è nulla. Questa amministrazione è solo figlia della sommatoria che, immancabilmente, porta al successo. Ma solo a quello elettorale. Sindaco e assessori sono figli di qualcos’altro. Sono figli della presunzione collegata all’incapacità amministrativa. E questo è il dramma, loro. Credono di stare nel classico “giusto”, si sentono paladini e migliori di chi la preceduti.  

E se oggi qualche opera pubblica è stata realizzata, di certo, non è merito loro. Assolutamente. Sono state opere progettate e finanziamenti ottenuti dalla precedente amministrazione e che ancora, paradosso, alcune di queste opere aspettano la luce. Un esempio su tutti, è l’isola ecologia. Era tutto pronto, piatto preparato dall’amministrazione Maggi, dovevano solo apparecchiare. E manco di questo sono stati capaci. Ma sono stati capaci, però, di spostare per la terza volta l’isola ecologia, Eh già. Le clientele fanno la voce grossa.

Oggi, pare, che l’ultimo sito trovato dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, essere quello giusto. Vedremo e seguiremo anche questo evolversi. Prego IAIA. Racconti. Dica. Si spelli le mani, visto che lei ha ristrutturato gli uffici comunali che, a detta sua, “si trovavano ancora ai tempi del medio Evo” al suo insediamento. Si vede. Certo, oggi le targhette in lamierino collocate sulle rispettive porte degli uffici comunale, al costo di oltre 5.000 euro, danno una certa presentabilità.

Le buche? E quelle possono aspettare per la chiusura. Contenziosi? Ci sono gli avvocati. I malcapitati? Tranquilli. Il Comune tardi tardi ma paga. Qualunque segno negativo, sul Bilancio comunale, lo paga il contribuente.

E’ questo è il rispetto che, questa amministrazione, ha del denaro pubblico? Purtroppo a Sava, siamo caduti dalla padella (amministrazione Maggi) nella brace (amministrazione IAIA)! E raccomandiamo a tutti coloro che saliranno sul palco, visto che è stato montato il palco più grande, al classico “via” di battere le mani.

Siete complici anche voi di questo disastro amministrativo. Bravi!

Giovanni Caforio








viv@voce

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