La provincia di Taranto e il suo modello Green

La provincia di Taranto e il suo modello Green

Venerdì in provincia di Cosenza e convegno dedicato all’esperienza del GAL Colline Joniche. In primo piano il ciclo della canapa

Il modello della Green Road e delle politiche di sviluppo messe in atto dal GAL Colline Joniche fa scuola. Lo si evince non solo dagli importanti risultati che si stanno conseguendo sul territorio, ma dal processo di emulazione che territori omogenei stanno conducendo partendo dall’integrazione tra potenzialità differenti e l’asse portante tipicamente green dell’eco-sostenibilità.

Così il vice-presidente del GAL Colline Joniche, Francesco Donatelli, che il prossimo 23 gennaio alle 16.30 nel circolo culturale “Zanotti Bianco di Mirto Crosia, in provincia di Cosenza, sarà il relatore dell’esperienza tarantina nel convegno dal titolo : “La Canapa: un’antica coltura protagonista dello sviluppo sostenibile”.

L’evento, organizzato dal GAL Sila Greca-Basso Jonio Cosentino in collaborazione con alcune associazioni del territorio, prova dunque a far comprendere il valore di vocazioni antiche che come nel caso della canapa (su cui la Regione Puglia nel Sud Italia è punto di riferimento – ndr), richiedono poca acqua, nessun pesticida o fertilizzante chimico e svolge l’importante ruolo di reintegro di sostanze vitali anche in terreni agricoli di poco pregio, incolti, o addirittura compromessi dall’inquinamento.

“Proveremo insieme a Rachele Invernizzi, responsabile della South Hemp Tecno e dello stabilimento di trasformazione di Crispiano (primo nel centro-sud – ndr), nonché nostra partner – spiega Donatelli – come la canapa può essere un interessante fattore di sviluppo e di reddito, anche lì dove il potenziale agricolo può aver subito compromissioni o fattore di indebolimento. Un ciclo che prova a mettere insieme agricoltura con altri segmenti produttivi che hanno bisogno di innovazione e sostenibilità.

La canapa infatti oggi è molto richiesta nella bioedilizia, nell’industria tessile, nella cosmesi, nei prodotti omeopatici, come combustile alternativo, come sostituto di fibre varie e veicolato da apposite aziende che lo ritirano per conferirlo nel ciclo industriale”.


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