SAVA-MANDURIA.AVETRANA. Sul depuratore consortile non si va da nessuna parte. Almeno da soli

SAVA-MANDURIA.AVETRANA. Sul depuratore consortile non si va da nessuna parte. Almeno da soli

Stupefacenti le dichiarazioni del sindaco pro tempore savese IAIA

Che la realtà, fognaria, dei tre paesi sopra citati è da terzo mondo. Ci siamo. Che le falde acquifere del comprensorio sono inquinate, è poco ma è sicuro. Ma che ancora non si arrivi ad un tavolo di concertazione, con una linea ferrea delle tre comunità è un paradosso.

Avetrana e Manduria, dei tre Comuni, sono quelli che alzano la voce nelle sedi opportune. Per svariati motivi. Su tutto quello territoriale. Le andate e venute da Bari, nella sede della Regione Puglia, non si contano più su di un palmo di mano. Sava, rappresentata dal sindaco pro tempore savese IAIA, appare e poi scompare. Nel terzo anno di insediamento amministrativo non c’è una nota degna, e di collaborazione con gli altri due Comuni, su questo tema del nostro primo cittadino.

Al sindaco pro tempore  IAIA importa ben poco di Avetrana e di Manduria, lui vuole il depuratore a tutti i costi. Già … ma con chi ha fatto i conti?

Addirittura, potevamo vantarci, come savesi, di avere avuto i vagiti di un comitato cittadino di Salute pubblica che aveva portato fuori dalle mura domestiche la situazione igienico-sanitaria al limite del collasso. Tante battaglie civili, nel passato tantissimi incontri con la cittadinanza e con il governatore Vendola. Successi incassati, dato di fatto. Ed ecco pronti i soldi: ovvero, 15 milioni di euro per la costruzione del depuratore consortile e della condotta sottomarina.

Quest’ultima messa per evitare lo squallido scarico in battigia. Oggi, le comunità messapiche e avetranesi stanno ribadendo a tutta forza che lo scarico a mare non lo vogliono. E, tra l’altro, propongono una soluzione alternativa a questo. Con dati tecnici alla mano, i quali mettono in risalto il recupero dei reflui e il loro uso in altri indirizzi senza lo sbocco al mare.

E allora che fare davanti a questa divisione dei tre Comuni? E’ troppo facile per IAIA dire “il depuratore a tutti i costi”.

Giustamente, gli altri due Comuni, davanti a una simile affermazione hanno pronta la risposta: “Fattelo a casa tua, allora, il depuratore e fatti lo scarico a Piri piri e a Torre ovo!” Località balneari, queste due, villeggiate quasi esclusivamente dai savesi.

Credo che solo la compattezza, e una linea comune da far valere nelle sedi opportune,  può portare a un risultato soddisfacente e alternativo allo scarico a mare. Su tutto il rispetto dell’ambiente e delle località turistiche. Il passato ormai è passato.

Troppi treni queste tre comunità hanno perso. Sperando di non perdere anche questo, in quanto i 15 milioni di euro stanziati per l’opera potrebbero, se non utilizzati in tempi utili, tornare al mittente …

Giovanni Caforio


viv@voce

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