TARANTO. Concerto natalizio del coro “Cantate Domino” di Comunione e Liberazione

TARANTO. Concerto natalizio del coro “Cantate Domino” di Comunione e Liberazione

Oggi, domenica 28 dicembre, alle 20.00 nella chiesa parrocchiale di Santa Rita a Taranto

Cantare il Natale di Gesù: il coro “Cantate Domino” di Comunione e Liberazione di Taranto vuole mostrare a tutti la fantasia di uomini che, nel tempo, hanno preso sul serio non un Natale qualunque: il Natale di Gesù!

Per farlo il coro di CL terrà un grande concerto, al quale presenzierà S.E. Monsignor Filippo Santoro, Arcivescovo Metropolita di Taranto, che si terrà oggi domenica 28 dicembre, alle 20.00 nella chiesa parrocchiale di Santa Rita a Taranto.

Tutta la cittadinanza è invitata a presenziare a questo suggestivo concerto natalizio, che vedrà il coro “Cantate Domino” di Comunione e Liberazione impegnato in un programma che spazia tra generi musicali diversi, con brani natalizi e non, e in un vastissimo arco temporale: dal canto “Tu scendi dalla stelle”, composto nel dicembre 1754 a Nola, in provincia di Napoli, dal napoletano sant’Alfonso Maria de’ Liguori, fino ai giorni nostri con brani di Mogol.

Presentando l’evento Monsignor Luigi Romanazzi, Parroco di Santa Rita e Vicario episcopale per la Pastorale, ha spiegato che con questo concerto natalizio «vogliamo guardare e riguardare la bellezza di quanto è successo, e succede ancora oggi, per essere capaci di una speranza di bene per la vita di ciascuno».

Monsignor Luigi Romanazzi, più familiarmente conosciuto dai suoi parrocchiani e in città come Don Gino, ha poi esortato tutti a riflettere su come «è la bellezza di Gesù che viene, che salva me, Taranto, il mondo. Gesù viene, e viene da dove tu non te lo aspetti!»

«Il grido e l’urgenza dell’uomo – ha poi detto Monsignor Luigi Romanazzi – hanno trovato e trovano una risposta nella inaspettata decisione di Dio di venirci a trovare, farsi come noi; “la certezza e la pienezza in quello che ci è accaduto … ci fa giungere all’allegrezza e alla gioia”.»

Monsignor Luigi Romanazzi ha concluso spiegando che «se si accetta quest’annuncio come un’ipotesi di lavoro, allora il respiro ritorna, tutto diventa più semplice, si dice pane al pane e vino al vino, vita alla vita e morte alla morte, amico all’amico, si diventa più contenti e tutto diventa ancor di più origine di stupore».

viv@voce

Lascia un commento