SAVA. Il crollo del capannone in amianto e l’incapacità dell’amministrazione IAIA

SAVA. Il crollo del capannone in amianto e l’incapacità dell’amministrazione IAIA

La “Cantina di Sava”, è l’esempio!

A volte il nostro giornale viene accusato di essere catastrofico, “pizzica matonni” come dice qualcuno, ma ci danno il materiale per scrivere allora la colpa non è di questo giornale e tanto meno dell’associazione ambientalista di Mimmo Carrieri. La colpa, crediamo, è di colui  che si è eretto migliore di chi prima amministrativa questo paese. Allora se ha detto, o crede ancora di esserlo (ma ne dubitiamo fortemente, ndr) noi ci atteniamo al suo operato.

Amministrativo senz’altro, che di politico non c’è nulla. Manco l’ombra di un fico secco! Allora il tema questa volta è la “Cantina di Sava” e il crollo del capannone di amianto avvenuto nella prima decade dello scorso ottobre. Dicasi, per l’esattezza, 11 mesi fa, ad essere generosi un anno fa. Bene, o meglio male, le fibre di amianto sfibrato sono lì che giacciono in balia del vento e pronte (se non lo sono di già) ad entrare nei polmoni dei residenti. Un danno ambientale di notevole spessore.

Il crollo del capannone in amianto avrebbe richiesto ben altra solerzia dall’amministrazione IAIA. Molto ben diversa. Invece, il tempo ha segnato il suo passo e ad  oggi sono oltre diverse decine di centinaia di settimane passate allo stesso modo, alla stessa modalità del crollo del passato autunno. Tutto è come prima. Tutto. Le difficoltà che potevano sorgere, compresibilissime queste, potevano essere benissimo bypassate dalla capacità di prendere di petto la situazione e di affrontarla in tutte le sedi. In primis in quella del Consiglio comunale savese. E questo non è avvenuto.

La bonifica dell’intera area soggetta al crollo tarda ad arrivare! A monte c’è stato, ormai è un rituale, l’incapacità di una amministrazione comunale che a metà mandato amministrativo è impallata ed è ancora impreparata al compito che diceva, nella passata campagna elettorale comunale, di essere pronta a prendere in mano le redini del paese. Ma in mano sindaco e assessori hanno solo se stessi, compresa la forza numerica che viene data dai consiglieri comunali della maggioranza buoni solo a dire sì e a dire no. Magari senza neanche conoscere l’argomento ma gli ordini della scuderia si! E di che maniera! Ma quanto durerà tutto questo? Quanto?

Sava è uno scempio! Assetto urbano ed extraurbano abbandonatissimi! Oggi il paese guarda questa amministrazione con riluttanza e, alcuni savesi, chiedono quando finirà il mandato di questo sindaco con squadra amministrativa annessa! Ma l’amministrazione IAIA ha dalla sua una enorme fortuna, dicasi culo in gergo popolano: non c’è un’opposizione degna di affrontarla in tutto quello che fa. Ci fosse un opposizione tale, IAIA avrebbe pronto i 15 giorni di preavviso. Ma oggi a Sava il PD savese, maggiore partito d’opposizione, pare che abbia portato in provincia il patto del Nazareno che Renzi firmò con Berlusconi!

E stavolta l’interlocutore non è Berlusconi ma ben sì IAIA. Oggi chi ha in mano il PD a Sava è ancora legato ad un modo arcaico di fare politica. E’ diventato un club. Un PD savese lento, lentissimo, che pare abbia scordato cos’ è la politica. Convinto, questo PD savese, che la “politica” si fa solo nelle aule istituzionali scordando qual è il vero volto della politica nella vita quotidiana di un paese, o di una comunità.

Altra forza d’opposizione è Forza Italia. Anche il partito savese di Berlusconi, nonostante stia all’opposizione, fa risultare al suo attivo moltissime assenze in Consiglio comunale. Manco se queste, le sedute istituzionali, fossero chi sa quante! Per la cronaca … una ogni quattro mesi! Forza Italia, a volte, pare che abbia messo la quarta ma si ricorda che c’è la marcia indietro! E questo, forse, per non pregiudicare oltre il dovuto, potenziali alleanze di un futuro alquanto prossimo.

Poi c’è il temerario Ivano Decataldo, consigliere del defunto “laboratorio politico dell’alternativa” che sembra andare a corrente alternata. Forti uscite, degnatissime di nota e di plauso, ma seguite da silenzi incomprensibili!

La forza dell’amministrazione IAIA non sta nella forza numerica che dalla sua ha, seppur importante, ma dalla mancanza di una vera opposizione. Finchè ci sarà questo scenario, IAIA e company finiranno il mandato amministrativo. Grazie, su tutto, all’opposizione!

Giovanni Caforio

viv@voce

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