PROFONDO SUD. L’avvocato, il ladrone e l’estorsione

PROFONDO SUD. L’avvocato, il ladrone e l’estorsione

Nel nostro immaginario è successo questo …

Un giovane avvocato, appena laureato, comincia  a fare il praticantato per iscriversi, e sostenere l’esame di seguito, all’ordine degli avvocati. Un giorno rubano la macchina al padre. Pronto il rituale, o meglio la telefonata dei ladroni. “La macchina ce l’abbiamo noi. Ci dovete dare tre milioni oppure la macchina la incediamo”, questo fu il primo messaggio degli estorsori. Subito si mette in moto il giovane avvocato con le sue potenziali doti “persuasive”. “Sa la macchina è vecchia e mio padre la usa solo per andare in campagna e di meccanica non va neanche bene …” è la risposta del giovane legale al telefonista incaricato della trattativa.

“Avvocà? Tre miliuni vulimu, cè à ntisu? Ci nò la machna la picciamu!” Secco il telefonista che prosegue: “E puei cu nò sia ti criti ca nì piji pi culu a nui. La machna vai bona piccè quannu ndlà mà purtata fucia ca era na meraviglia. Perciò, o paji o la picciamu …”.

Morale della fantasia: la macchina fu “trovata”. Ci fu un prezzo pagato …

Giovanni Caforio

 

viv@voce

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