SAVA. L’amministrazione IAIA taglia il nastro dei due anni …

Dopo 24 mesi, restano altri 36 mesi. Se dura …

Si passa al terzo anno di gestione IAIA del nostro Palazzo comunale. I classici 5 anni, durata legittima di una legislatura, registrano il 40% del mandato. Sono stati anni, questi ultimi due, che hanno messo a dura prova il “Patto per Sava”, nato principalmente per dare un corso nuovo alla politica locale e un nuovo modo di amministrare rispetto al passato. Ma a poco meno dei 15 mesi di mandato, il “Patto per Sava”, si è squagliato. IAIA ha aderito al NCD di Angelino Alfano, facendo la parte del leone e portando con se alcuni Consiglieri delle liste civiche aggregate. Tutto si è sparpagliato, nelle buone intenzioni iniziali, e oggi il “Patto per Sava”, dato di fatto, non esiste più. Ovvero, quella sommatoria che aveva eletto IAIA, quasi alla bulgara maniera, al ballottaggio della primavera del 2012.

Per tanto, IAIA è figlio della sommatoria. Quindi, un sindaco che ha trovato casa e che, pare, dato un colore alla sua investitura “politica” oltre che “amministrativa”. Sulla prima possiamo dire, con dati alla mano, che il riconoscimento avuto alle passate europee è stato un flop. Un autentico flop. IAIA era reduce delle passate elezioni politiche di un altro flop: furono poco più di 200 voti che ottenne la sua lista (FLI). E sono due flop. Ma credo che la chiave di lettura di queste due inesorabili bocciature dirette alla figura del IAIA “politico” non sono state viste nella loro interezza. Tutt’altro. Se volessimo guardare alle note che il primo cittadino savese ha messo sul suo profilo di facebook, subito dopo il flop delle europee, possiamo dire, con franchezza, che la matematica non è un opinione e che sono sempre i numeri quelli che caratterizzano una competizione elettorale.

E in quest’ultima il candidato Ferrarese, supportato quasi da tutta l’amministrazione IAIA, non ha avuto un magro riconoscimento. Ma un magrissimo riconoscimento. Risultato questo che, senza ombra di dubbio, avrà fatto riflettere Massimo Ferrarese, che stupido non è. E da questo risultato personale ottenuto a Sava il “politico” Ferrarese ha tratto le sue conclusioni sulla consistenza, elettorale, di IAIA. Ma andiamo a questi due anni di gestione IAIA. Che dire? Non ha prodotto nulla. Ma proprio nulla per il bene del paese. Per niente. Il costo della sua gestione, nelle tasche dei savesi, in questi 24 mesi è di circa 200 mila euro. Cioè, soldi pubblici spesi in: stipendio del sindaco, stipendio degli assessori, gettoni di presenza vari, contributi previdenziali. Tutto a carico del nostro Ente. E per vedere cosa? Nulla.

IAIA ha vivacchiato in questi due anni grazie ai lavori che erano stati già programmati, e finanziati, dalla passata amministrazione Maggi. Dopo, c’è il nulla. E su questo nulla, credo, che l’elettore savese anche questa volta ha voluto bocciare il sindaco IAIA che pubblicizzava Massimo Ferrarese alla competizione passata europea. E’ solo questa la chiave di lettura da dare all’ennesimo flop politico di IAIA. Non c’è altra spiegazione che regga. La politica è questa. E le analisi sono queste alla luce dei numeri che hanno determinato un risultato. IAIA può far finta di nulla, crede lui, ma questi campanelli d’allarme dicono solo una cosa: ha bruciato il suo, potenziale, “charme” il quale lo aveva portato quasi a furor di popolo nel nostro Palazzo municipale.

Ed ha anche “culo” su questo: manca un opposizione reale nel paese. Con un PD che è in perenne letargo, una timida Forza Italia alla ricerca di se stessa, con il laboratorio politico per l’alternativa (che pare non esista più) con il suo fare ballerino, IAIA può andare avanti fino alla fine della legislatura. E se dovesse buttare la spugna, il sindaco protempore, lo farà solo per le implorazioni all’interno della sua maggioranza. Dato di fatto, resterà, amaramente, che anche questa volta questo giornale sarà l’unico a fare da opposizione a chi diceva “trasparenza e legalità”

Giovanni Caforio

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