SAVA. Questo succede nel nostro paese

SAVA. Questo succede nel nostro paese

Un sindaco, un assessore e un consigliere comunale. Ovvero, tutti e tre a giustificare i loro errori. E la modestia, dove sta?

Nei passati giorni ho voluto, con il mio articolo denominato “soggetto pubblico” e “soggetto privato”, porre all’attenzione dei nostri lettori le differenze che rimarcavano questi due “ruoli”. Ruoli ben distinti. Andiamo sempre, per ora, al “soggetto pubblico”. Amministratori o dipendenti comunali. Questi due comparti, uno amministrativo e l’altro istituzionale, guidano la nostra comunità e, al tempo stesso, dovrebbero dare il classico “buon esempio” di come ci si comporta davanti alle regole e, sottolineare, il rispetto delle regole anche da parte dei loro amministrati. A Sava, pare che non sia affatto così. A Sava, è stato anche in passato questo, chi si “eleva” a qualche carica elettiva crede che può fare tutto ciò che vuole in barba alle stesse regole di cui lui stesso dovrebbe essere  il primo a rispettarle. Andiamo all’elenco dei tre “soggetti pubblici” nel titolo riportati.


Il sindaco protempore Dario IAIA: un lettore ci avvisa, nel passato anno, che la macchina del primo cittadino è parcheggiata in Piazza San Giovanni senza il classico tagliando blù. O meglio senza aver pagato la sosta all’interno delle strisce blu. Il lettore fa la foto e ce la invia. Pubblichiamo quasi in tempo reale la foto dell’auto di IAIA, offuscando la targa. Si solleva l’indignazione di molti lettori e amici di facebook, anch’essi colpiti dalla mannaia dei “42 euro” della multa e chiedono, giustamente, il rispetto delle regole. Se le regole ci devono essere, devono valere per tutti. In primis per chi rappresenta questo paese. IAIA, invece, anzi che chiedere scusa della “svista”, che fa? Paga la multa, con l’agevolazione della riduzione sull’importo previsto nei 5 giorni dall’infrazione, e la pubblica su facebook. “Ecco”, grosso modo è questo il suo messaggio postato su facebook, “ho pagato la multa”. Della serie “sono a posto e non rompetemi i coglioni”.

Certo la modestia per chi amministra questo paese è una perfetta sconosciuta. Credo che sarebbe bastato dire, della serie “pezza a colori”, “ho sbagliato. Chiedo scusa. Avevo fretta e non ci ho fatto caso. Scusatemi ancora”. No, questo non esiste. Il primo cittadino, pagando la multa, secondo lui, ha voluto dire “sto pagando e lasciatemi stare. Sto a posto”. No, non si ragiona così. Non si dovrebbe rapportare un sindaco con i suoi amministrati. Per nulla proprio. Dire “ho sbagliato” fa parte dei comuni mortali e questo rende più umana una persona.

Senza scordare l’ultima foto (sopra), mandataci da un nostro lettore, che immortalava IAIA con la sua auto, in divieto di fermata e con tanto di vigile urbano a due metri, che era intento a parlare con una persona. Finito il primo caso, di IAIA, andiamo al secondo. Questo, rispetto al primo, è grottesco.

L’assessore Maurizio Pichierri, delegato amministrativo alle attività produttive, con la sua motocicletta (assieme a quella di qualche altro consigliere della maggioranza, ndr) parcheggia la sua moto a poco meno di dieci metri dalla sede comunale del comando di Polizia municipale con tanto di cartello che dice “divieto di sosta e di fermata”. Alcuni lettori vedono Mimmo Carrieri, ambientalista e giornalista del nostro giornale, e mettono a sua conoscenza questo. “Le motociclette sono lì ferme da oltre un ora”. Carrieri si reca sul posto, fa le foto, offuscando naturalmente le targhe dei motoveicoli, e le posta su facebook. Anche in questo caso si solleva l’indignazione dei lettori e amici di facebook di questo giornale. Il fatto fa tanto rumore che il nostro, assessore, deve escogitare un qualcosa per fare bella figura, nonostante sa già in partenza che ha torto. Su facebook, in un suo post sull’accaduto, dice che le motociclette erano ferme lì da pochissimi minuti. Il lettore, invece, smentisce questa affermazione al nostro giornale. Ma al di là dei minuti o di qualche ora. Che fa il “nostro”? Paga la multa, mette sul social network la copia del pagamento e crede, anche lui, si essersi sottratto alla “figura” ufficiale. Domanda: ma se ha pagato la multa, che vuol dire? Vuol dire, credo, che ha ammesso esplicitamente la colpa. Mah … andiamo al terzo caso, forse il più “delicato” dei tre …

Il consigliere comunale, di maggioranza sempre, Giuseppe Massarelli con il suo fuoristrada (foto sopra) entra nell’area pedonale della Piazza coperta. Viene immortalato da un lettore il quale, a sua volta, manda le foto dell’ “infrazione” a Mimmo Carrieri. Carrieri posta le foto su facebook e dice: “Mi dicono che questa autovettura parcheggiata al centro di Piazza Spagnolo Palma sia di proprietà di un Consigliere di maggioranza del Comune di Sava. Mha! Sarà vero? Io non ci credo”. La metafora era alquanto azzeccata. Di fatto, l’auto immortalata dal lettore, era proprio del rappresentante istituzionale.

Alla luce di questa “foto” Massarelli posta questo su facebook: “Ieri pomeriggio ero indaffarato a fare pulizie all’interno del trappeto ipogeo, alle 20.00 si sarebbe inaugurata una mostra fotografica e mi dispiaceva che le condizioni del posto fossero così poco dignitose. Dopo aver mangiato un boccone a casa e resistito al richiamo del divano, ho caricato in macchina la cassetta degli attrezzi ed alcuni bidoni (ti ncufanà) da vendemmia e mi son recato sul posto”. Prosegue, mostrando la sua volontà verso il bene comune: “Ahimè, nonostante uno non voglia alcun premio, si ritrova a doversi difendere dalle accuse di individui che, nella migliore delle analisi, non hanno il benchè minimo coraggio di intervenire di persona ma, viscidi come pochi, si accertano di essere ben filtrati dallo schermo di un PC”. 

E qui sbaglia, di grosso Massarelli. Un post ha un nome, ha un cognome e quindi non vedo questo nascondersi. Affatto. E va  ancora più duro con l’affermazione “commenti deliranti di opinionisti da gradino, questuanti perenni ed espatriati onniscienti sono il degno epilogo di uno scoop artefatto”. Addirittura! E che è una trappola per consiglieri comunali, di maggioranza, questa? Su questo passo seguente, su questo solo però, ha ragione quando dice “non sarebbe stato forse più semplice chiamare i Vigili Urbani …”. Si su questo concordo. Leggendo il post di Massarelli non viene detto qualcosa del tipo “scusatemi, c’era un’impellenza a cui non potevo sottrarmi. Anche se ho sbagliato a salire con la mia auto sull’area pedonale, spero solo di essere compreso”. No. Non esiste questo affatto. Anzi, Massarelli loda il suo lavoro di pulitura del sabbione che giaceva all’interno del frantoio ipogeo del nostro Comune.

Domanda: ma che c’entra questo? Qui si parla di un auto che è salita su di un’area pedonale e quindi, per salire su quest’area, aveva bisogno di autorizzazione del Comando dei Vigili urbani. Che c’entrano tutte le spiegazioni le quali mirano ad esaltare il suo operato? Che c’entrano? Non c’entrano affatto. Anzi, di più. Massarelli, provocatoriamente, dice: “Comunico sin da subito che intorno alle 15.00 la mia macchina sarà nuovamente in quella posizione VIETATA, di sabbia da rimuovere ce nè ancora 2 o 3 bidoni ed una mano non mi dispiacerebbe affatto”. Addirittura. Dopo la prima infrazione, ecco la seconda.

Risposte che non hanno senso. Per nulla. Ripeto: qui si parla di un’area pedonale interdetta ai veicoli e ai moto veicoli e, questi ultimi, per accedere all’interno della stessa ci vuole un’autorizzazione comunale. Dispiace che un consigliere comunale, rappresentante tra l’altro “istituzionale”, queste cose o le ignora oppure non le sa. Delle due, lascio al lettore la risposta. Di certo, Massarelli, non ha fatto una bella figura.

La modestia è una gran bella dote. Peccato che, all’interno di questa amministrazione, è una perfetta sconosciuta …

Giovanni Caforio

 

viv@voce

Lascia un commento