TARANTO. Resa nota la mappa di distribuzione dei 16 defibrillatori

Quando due mani possono salvare una vita

E’ stata resa nota stamani, durante un incontro con la stampa, la mappa di distribuzione dei 16 (inizialmente erano 15) defibrillatori che le ACLI Taranto, grazie ai fondi ottenuti dal 5xmille, hanno donato al 118, per coronare il grande sogno di una città cardioprotetta.

16 punti strategici sono stati indicati alle ACLI dal 118. Si è scelto di posizionare i defibrillatori nei bar, luoghi spesso affollati, collocati geograficamente in zone condominiali, e alcuni di essi aperti anche in tutto l’arco delle 24 ore. Le zone coperte dai bar individuati sono: Paolo VI, Tamburi, San Vito, Lama, Talsano, città vecchia, borgo. Alla distribuzione dei 16 defibrillatori seguirà un corso di formazione per i gestori e dei bar individuati e per qualsiasi cittadino che avrà voglia di imparare a praticare il massaggio cardiaco ed utilizzare questo macchinario.

Il tutto, tenuto dagli operatori del 118 a titolo completamente gratuito, poiché la formazione è ritenuta di importanza fondamentale, perché, ed è doveroso sottolinearlo, non è un defibrillatore a salvare una vita, ma il suo corretto utilizzo. A presentare il tutto alla stampa, Aldo La Fratta, presidente delle Acli Taranto, e il dottor Mario Balzanelli, dirigente del 118. Un progetto intitolato “Ribatti, salvo una vita anch’io”, che sta andando avanti e sta entrando in casa delle persone. “Siamo positivi per questo progetto” dichiara Aldo La Fratta e prosegue “Le ACLI non si fermeranno a 16 defibrillatori. Il prossimo anno, grazie ai nuovi fondi, ne acquisteremo altri”.

Una nobile iniziativa questa, in una città, dove l’unione fa la forza, e dove due mani, poste nel posto giusto al momento giusto, possono far sì che un cuore torni a battere. Le ACLI da circa 70 anni, si occupano dei bisognosi della porta accanto, hanno la fratellanza nel loro DNA. Oggi, hanno deciso di parlare con il 118, per rendere Taranto, una città in cui i cuori tornano a battere.

Il dottor Mario Balzanelli spiega che la morte dovuta ad arresto cardiaco improvviso, è tempo dipendente. E’ proprio il tempo a fare la differenza relativamente alla tempestività dell’intervento. Gli standard temporali per intervenire sono fissati a 4 minuti per l’arrivo del 118, lasso di tempo durante il quale, è fondamentale conoscere come praticare un massaggio cardiaco, per poi procedere con il defibrillatore, il cui standard temporale prevede 8 minuti. La media mondiale di cuori tornati a battere è dell’8,4%; per quanto riguarda Taranto, il dottor Balzanelli annuncia con orgoglio, che la media percentuale è dell’8,6%. Non sempre gli operatori del 118 riescono, non per loro colpa, a giungere sul luogo entro i 4 minuti previsti, ma Taranto è tra le più veloci città.

L’importanza del successo sta nella consapevolezza dell’utilizzo del macchinario. L’Italia è piena di defibrillatori, ma sono in pochi coloro a sapere utilizzarli. La speranza delle Acli e del 118, è di utilizzare questi macchinari il meno possibile, e in caso di loro utilizzo, salire in percentuale di pazienti dimessi senza conseguenze neurologiche invalidanti. Taranto ribatte, grazie alla solidarietà, grazie alla voglia di imparare, e il presidente La Fratta e il dottor Balzanelli, continuano questo cammino sulle orme di San Francesco di Sales, il quale diceva, che chi salva il cuore dell’uomo, salva l’uomo intero.

Elena Ricci

ELENCO PUNTI “RIBATTI”