TARANTO. Una cella per amico. Giovani scout savesi in “visita” in Via Speziale

TARANTO. Una cella per amico. Giovani scout savesi in “visita” in Via Speziale

Domenica delle Palme, inizio della Settimana Santa

Ogni anno la benedizione delle Palme segna l’inizio della Pasqua ed è un evento che vede coinvolti fedeli e Associazioni che, per le vie del paese, accompagnano in processione rami d’ulivo e palme intrecciate per la tradizionale benedizione; anche quest’anno il Gruppo Scout Sava 1, con i lupi del Branco e gli esploratori del Reparto, hanno portato in processione i rami di ulivo fino alla Cappella dello Schiavo , dove sono state benedette dal nostro Don Giuseppe; lo stesso non è stato, però, per i giovani Novizi dell’Orsa Maggiore, impegnati in un’attività in “esterni” organizzata insieme allo Staff di unità.

La Casa Circondariale di Taranto, grazie alla disponibilità della Direttrice Dott.ssa Baldassarri Stefania, ha aperto i suoi cancelli ai giovani scout che si sono ritrovati catapultati in una realtà di cui non si erano mai interessati prima; se pur con il divieto di accedere alle aree restrittive dell’Istituto di Detenzione, per una questione di sicurezza, che ne ha limitato gli spostamenti, il gruppo è stato accolto dal responsabile dell’’Area Trattamentale del carcere , dal Cappellano Don Francesco e da una delegazione di detenuti. Introdotti nella sala convegno si è celebrata la funzione della benedizione delle palme; palme preparate e portate dai ragazzi del Noviziato in dono ai detenuti; si è trattato di una celebrazione breve ma che ha procurato non poca emozione , sia tra i detenuti che tra gli stessi ragazzi; è stato letto il Vangelo dalla novizia Roberta , commentato poi da Don Francesco, alcuni canti, intonati insieme, hanno concluso il momento di fede.

Subito dopo il rito della benedizione i giovani dell’Orsa Maggiore: Beatrice, Claudia, Davide, Domiziano, Fabiola, Giulia, Guido, Laura, Matteo, Nicoletta e Roberta , hanno consegnato ai detenuti presenti le palme benedette con l’augurio di una Pasqua diversa e di consegnarla a loro volta ognuno ai propri compagni di cella.

E’ stato questo uno dei momenti più intensi e più commoventi della giornata , i giovani dapprima intimoriti, hanno ascoltato le brevi storie che ognuno dei detenuti ha voluto narrare di se, senza nascondere la propria emozione, che si avvertiva sia nel tono della voce che dagli occhi lucidi. Siamo entrati nel carcere con l’intenzione di portare una luce di speranza, un ramoscello di ulivo, che significa pace, in un luogo che, comunque, vogliamo tenere lontano dalle nostre comode vite, un luogo che… tanto non ci appartiene e ne siamo usciti profondamente colpiti.

I ragazzi, tutti i ragazzi dell’Orsa Maggiore, si sono “mescolati” con i detenuti, hanno pregato mano nella mano il Padre nostro, si sono abbracciati scambiandosi gli auguri , hanno riso alle loro battute e si sono commossi alle loro storie; hanno realizzato in quel poco tempo di convivenza che dietro gli “articoli 21”, ci sono persone, uomini che pagano a caro prezzo gli errori commessi, ma che pure hanno in cuore la speranza di riscattarsi e tornare ad essere uomini liberi, capaci di ritrovare il proprio spazio in una società che sappia dare loro una nuova occasione di vita.

I giovani dell’Orsa Maggiore: Beatrice, Claudia, Davide, Domiziano, Fabiola, Giulia, Guido, Laura, Matteo , Nicoletta e Roberta, hanno avuto il coraggio, in questa Pasqua, di oltrepassare i cancelli , di abolire le sbarre e tendere una mano, perché ogni giorno può essere un nuovo inizio.

Potremmo dire, finisce così e invece no … la Casa Circondariale è stata solo la prima tappa di questa incredibile Domenica delle Palme che i nostri giovani hanno voluto vivere; infatti la Comunità Emmanuel di Oria, con i suoi ospiti, nonostante la pioggia incessante che ha allagato l’esterno della casa Comunità, ha accolto l’arrivo dell’Orsa Maggiore del Sava1; un altro appuntamento coraggioso: giovani tossicodipendente che hanno narrato la propria esperienza e il loro duro cammino di recupero, un esperienza , anche questa, che ha lasciato il segno, forse in maniera più incisiva, perché non è estraneo all’adolescenza il rischio della dipendenza, di qualunque natura essa sia. I giovani ospiti della Comunità, dopo gli auguri e la consegna dell’ulivo benedetto, hanno lasciato a bocca aperta e felicemente meravigliati i ragazzi dell’Orsa Maggiore, offrendo una torta preparata con le loro mani come segno di gratitudine per avergli regalato un’ora di “normalità” in una Domenica delle Palme che sembrava come tante.

Due luoghi bui dove si ha l’idea che la luce non trapassi, ma è bastato strappare il velo di paura che ci attanaglia , per renderci conto che un sorriso, una stretta di mano, un abbraccio, non ci infetta di alcun male se noi non lo vogliamo e che anzi è un vaccino contro l’indifferenza e l’intolleranza della gente “comune”

Due esperienze forti per giovani scout ancora in cammino, ma c’è cosi tanto da vedere, cosi tanto da imparare, così tanto da donare… che non è mai troppo presto per iniziare a farlo.

Oggi torniamo a casa più ricchi…

Capo Fuoco Anna B.

viv@voce

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