SAVA. Dario IAIA: “Ringrazio l’assessore Pasquale Calasso sempre presente sul cantiere”

SAVA. Dario IAIA: “Ringrazio l’assessore Pasquale Calasso sempre presente sul cantiere”

Questo fu detto dal sindaco nell’occasione dell’inaugurazione di Piazza Risorgimento nello scorso dicembre …

Sulla direzione amministrativa su Piazza Risorgimento non c’è solo una cosa da dire, ma tante. Ma le prenderemo una alla volta. In questo articolo c’ è la storia dei tombini di raccolta dell’acqua piovana. Lavori questi che, assieme a tanti altri, furono integrati nella perizia di variante. Scavi, collegamenti vari e risultati sono tutti lì a dire di come “la capacità” di chi dirige questo comparto amministrativo è davvero lodevole.

Su questi scavi, di raccolta delle acque piovane, ebbimo subito le prime perplessità: la prima fu che non fu fatto il collegamento iniziale con il troncone principale e quindi, per circa due mesi dalla loro realizzazione, le pozzanghere erano diventate dei veri  e propri acquitrini. Ma è nello scavo che sollevammo seri dubbi di tenuta dei lavori stessi. Riempimento delle trince con materiale per nulla affine alla chiusura delle stesse (la foto sopra è abbastanza eloquente, ndr). E visto che il sindaco IAIA elogia in modo inverosimile l’assessore ai Lavori Pubblici, Pasquale Calasso, forse avrebbe fatto bene ad astenersi prima di dare giudizi così affrettati.

Nella foto successiva, a lavori conclusi, i tombini sono sottoposti alla superfice di calpestio e il risultato è abbastanza evidente. Non c’è bisogno di dire o scrivere altro. La foto testimonia il tutto. Griglie con dislivello dal manto stradale e viene naturale la domanda: i “lavori” sono stati dichiarati idonei e pagati anche? La foto dimostra tutt’altro sull’idoneità. C’è stato un cedimento del riempimento? O meglio, un assestamento dovuto alla friabilità del materiale di riempimento? A giorni mostreremo ai nostri lettori quanto è costata Piazza Risorgimento, oltre al ritardo di un anno alla consegna dei lavori, citando anche altre “anomalie”.

Giovanni Caforio

viv@voce

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