SAVA-MANDURIA. Ecco quanto guadagnano i i due primi cittadini jonici

SAVA-MANDURIA. Ecco quanto guadagnano i i due primi cittadini jonici

Il sindaco savese IAIA, circa 40 mila euro all’’anno. Quello messapico 15 mila euro all’anno!

In tempi di così ristrettezza economica per tutti è normale che chiunque di noi si pone la domanda classica: “Ma quanto guadagnano i nostri sindaci?” E allora mettiamo mano ai loro stipendi. In questo caso abbiamo preso i due sindaci vicinissimi: IAIA (Sava) e MASSAFRA (Manduria). Premesso che il primo Comune, Sava, ha circa 17 mila abitanti e un feudo piccolissimo. Il secondo, Manduria, ha circa 30 mila abitanti, un feudo vastissimo e comprensivo anche delle marine.

Quindi, nel confronto tra i due primi cittadini, quello a cui spetta il “lavoro” maggiore è quello messapico. Dirigere una comunità con così tanti componenti non è di facile dominio. Tutto in numero maggiore, rispetto a Sava, problematiche comprese. Per cui, stando alle diverse articolazioni amministrative, al sindaco di Manduria spetta un compito di non facile risoluzione e quindi ogni giorno si trova con una moltitudine di realtà da affrontare. Per tanto le somme che percepiscono dai vari Comuni che dirigono sono queste: IAIA circa tremila euro al mese e Massafra (da non confondere con il Comune tarantino posto a nord della nostra provincia, ndr) poco meno di 1300 euro al mese. Ma c’è di più. Molto, ma molto di più.

In queste ultimissime settimane, con l’argomento scottante denominato Tarsu e Tares, il primo cittadino manduriano ha fatto una “cosa” che a quello savese non gli è “arrivata” affatto. Eccola: nelle varie deliberazioni comunali ha riportato testualmente, il sindaco Massafra, “visto il momento economico attuale e preoccupante che stanno attraversando i nostri cittadini preferiamo restare con la Tarsu e non con la Tares. Quindi rinviamo il pagamento del tributo all’anno nuovo”. Ecco, come un primo cittadino si pone verso i suoi amministrati, capendo realmente la fase tristissima che ogni paese sta vivendo.

Andiamo a Sava. IAIA è stato categorico, e senza nessun ripensamento, è Tares e basta. Le difficoltà di pagamento, code comprese davanti agli sportelli, non sono state le priorità di questo sindaco. Tutt’altro! Aumenti spudorati che vanno dal 60% alle famiglie fino a punte del 300% a diverse categorie artigianali o commerciali. Il discorso lo potremmo allungare all’inverosimile ma, per oggi, va bene così. O meglio, va male per il nostro paese. Vedere un sindaco che amministra un paese che è quasi il doppio del nostro e che percepisce molto meno della metà del sindaco IAIA non ci gratifica affatto.

A breve metteremo anche lo stipendio dei nostri assessori. Una nota: se è crisi, dovrebbe però, essere crisi per tutti. E un primo cittadino dovrebbe essere di esempio ai suoi amministrati.

Onore al sindaco di Manduria per questo gesto importante.

Al nostro sindaco, invece, non gli è passato minimamente dalla testa di ridursi lo stipendio. Certo la legge dà questa possibilità ai primi cittadini, in base anche al numero di abitanti che amministrano.

Ma un primo cittadino dovrebbe dare esempio alla comunità che amministra. Anche riducendosi lo stipendio.

E se lo ha fatto il sindaco messapico non vedo il perchè non lo debba fare anche il sindaco savese. Anzi, quello messapico avrebbe potuto avere anche maggiori ragioni di IAIA a non ridursi lo stipendio. Ci sono sindaci e sindaci. A noi, è toccato questo …

Giovanni Caforio

viv@voce

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