TARANTO. RIPRENDE L’ATTIVITA’ IL GRUPPO “AMMAZZA CHE PIAZZA”

E’ da oltre due anni  che i cittadini di “Ammazza che Piazza” esercitano in modo produttivo questa nobile e faticosa attività

Il gruppo  “Ammazza che Piazza” in questi giorni ha ripreso, a Taranto, la sua attività di valorizzazione e recupero delle aree verdi,  dei centri e delle piazze cittadine abbandonate dalle istituzioni che, a volte, sono intervenute nell’ultimo decennio solo in base a fondi di finanziamento europei; altre volte invece, si sono lasciate sfumare tali prospettive da una persistente incapacità politica e progettuale.

I ragazzi di “Ammazza che Piazza” sono studenti, precari, disoccupati, ma soprattutto cittadini con un senso di appartenenza molto alto. Il progetto ambito e francamente ben applicato di questo gruppo, ormai numeroso, è quello di unire, ad un processo culturale di sensibilizzazione  degli abitanti dei quartieri, un coinvolgimento operativo di tutti i cittadini e dei giovani, creando strutture che servono alla quotidianità, alla concretezza della vita di tutti noi.

Si tratta di soddisfare le richieste di socializzazione e la loro complessità, rispondendo, in modo semplice, con la restituzione di spazi e di opportunità concrete nel condividerli.  L’obbiettivo è permettere così ai bambini di giocare e agli adulti di dialogare, di passeggiare, magari nel verde, come è successo prima dell’estate quando furono costruite panchine, giochi ed altre strutture tra via Calamandrei, via Ancona e Rosselli. Questa realizzazione plateale dei “Giardini Totò De Curtis “ fu coronata da una splendida inaugurazione il 1° Giugno 2013; l’evento fu ricco  di iniziative che comprendevano tornei di calcio, basket, spazi culturali, musica, giochi e  punti di ristoro.

I ragazzi di “Ammazza che Piazza” avevano iniziato con un piccolo gruppo di persone, nel settembre 2011 in piazza Bettolo, proseguendo ininterrottamente, con un grandissimo entusiasmo, in tutte le altre aree verdi e piazze della città. Si convocavano, muniti di scope, rastrelli ed altre attrezzature, con grande determinazione a cambiare una città, non più da abbandonare a studi universitari compiuti, ma ormai modificabile nel suo destino. Nulla ormai potrà essere più determinato da indegni protagonisti del passato.

Cercando di partire dai fatti, dai progetti da realizzare, anche a breve scadenza, questi ragazzi  partecipano attivamente a tutte le lotte per l’inquinamento. Spesso hanno condotto iniziative per valorizzare l’uso di biciclette, mezzo d’ eccellenza per ridurre anche lo smog d’automobile.

Il gruppo  in questi giorni è ripartito dal Rione Tamburi, da Piazza Egidio Cassone, situata a poche centinaia di metri dal parco minerale tra via Parini e via De Amicis.

Hanno annunciato l’evento ed i lavori sulle aree verdi su cui  vi è il divieto di accesso e sulle piazze non pavimentate. Sono i luoghi in cui è impedito ai bambini di giocare serenamente come dovrebbero.

 Tutti gli abitanti del quartiere hanno diritto ad incontrarsi senza alcuna preoccupazione nei loro luoghi, nelle piazze che per lungo tempo, hanno avuto ed hanno ancora, il triste odore del veleno minerale, gassoso e dell’anima.

 E’ da oltre due anni  che i cittadini di Ammazza che Piazza esercitano in modo produttivo questa nobile e faticosa attività. Le  nuove generazioni danno prova di coerenza rispetto ai propri sogni; sanno agire però anche nella realtà; fanno in modo che sia questa ad adattarsi alla fantasia di ciascuno.

Parole sublimi abbiamo ascoltato dal palco, nel quartiere Salinella, il 4 settembre, proprio da parte dei rappresentati di Ammazza che Piazza: erano loro i big della serata, nonostante numerosi cantanti ed artisti molto popolari si alternavano in performance impeccabili.

Maria Lasaponara

 

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