RACCONTI / 7. “Pulizzati belli belli l’ossi ca puei lì mà purtà allu patrunu!”

RACCONTI / 7. “Pulizzati belli belli  l’ossi ca puei lì mà purtà allu patrunu!”

Un fatto, vero, curiosissimo …

Una famiglia viveva di espendienti, piccola roba.  Tipo il furto di qualche ortaggio nelle campagne, oppure quello di qualche colombino oppure qualche gallina. Insomma, cercava di trovare il modo di poter sbarcare il lunario giornaliero.

Spesso, e volentieri, ci riusciva. Quando arrivavano le scadenze, tipo Natale o Pasqua, cercava di non far mancare il classico agnello a tavola.

Tavola che, in queste scadenze,  era piena di figli e nipoti vari. Bene, questa è una delle tante Pasque. In questa ricorrenza ecco pronto il classico agnello fatto al forno con abbinate le patate.  

Il padre vede che i commensali gradiscono il secondo piatto e vede che alcuni di loro lasciano alcuni brandelli di carne attaccatti alle ossa dell’agnello.

Si rivolge a tutti e dice: “Pulizzati belli belli  l’ossi ca puei li mà purtà allu patrunu!”

viv@voce

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