SAVA, AMARCORD. LA TABACCHERIA DI REALINO NARDELLA

SAVA, AMARCORD. LA TABACCHERIA DI REALINO NARDELLA

Nel ricordo del simpaticissimo Realino, vive ancora la rivendita diventata una vera istituzione nel nostro paese. La testimonianza della figlia Serena in questa lettera

“Era il 10 gennaio del 1966. quando un giovanotto di nome Realino Nardella, allora venticinquenne,  divenne il proprietario del tabacchino sito in Piazza S. Giovanni.  In paese la notizia suscitò sgomento. Familiari e amici del suddetto Realino gli diedero del folle. Aveva venduto tutti i terreni in suo possesso per acquistare la rivendita di tabacchi. Da allora sono passati  47 anni  e dopo la scomparsa del titolare, si è resa necessaria la “messa a nuovo” del locale.  Non vi descrivo il lavoraccio fatto per ridare in soli 14 giorni un nuovo aspetto a quello che i miei amici, quando ero piccola, chiamavano “il tempio”.

Imbianchini, elettricisti, fabbri, decoratori, marmisti, tutti all’opera, contemporaneamente a lavorare sodo dal mattino fino alla mezzanotte per la fatidica data di riapertura: il 25 febbraio 2013. Sono stati giorni di grande sacrifico, ma per noi, anche di immensa gioia. Se mio padre fosse stato ancora vivo  avrebbe vissuto, credo, la sua più grande soddisfazione, ovvero, tramandare alle proprie figlie non solo i frutti del suo lavoro e quello della sua instancabile moglie, ma anche qualcosa di bello (a nostro parere) e di funzionale.

Io, che ho condiviso per anni con la mia famiglia gioie e problemi legati all’attività lavorativa, non vedevo l’ora che tutto fosse a posto. Finalmente i marmi lucidati a specchio, finalmente fiori freschi tutti i giorni e una nuova illuminazione che potesse rendere il lavoro più agevole. Se solo quei muri potessero parlare racconterebbero tanfi aneddoti, le battute di “Angelo guarda all’aria”, le novelle di Euclide Manno,  e ovviamente i commenti post-partita dell’Inter il lunedì mattina che facevano dibattere mio padre  con gli juventini sfegatati. Quanti ricordi! Paralare della tabaccheria o del “tabacchino”, come lo chiamano tutti, è parlare della vita di mio padre e di mia madre  che al  1° posto mettevano sempre i clienti: chiusura solo il giorno di Natale, poi il resto dell’anno sempre aperto! Noi figlie non possiamo far altro che ringraziarli, onorarli per i loro preziosi sforzi  e trarre del loro esempio utili suggerimenti per la nostra vita vita futura.

Grazie! Intanto speriamo che il restyling della tabaccheria sia stato apprezzato dai savesi e ricordate che se Dio vorrà al civico 8 di Piazza San Giovanni ci sarà ancora per tanti anni il “Tabacchino da Realino” pronto a soddisfare le vostre richieste.  Un grazie sincero a chi ha contribuito alla ristrutturazione del “Tempio”

Serena Nardella

viv@voce

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