DAL LONTANO MAGGIO 2004 AL NOSTRO MAGGIO 2013. I NOSTRI DIECI ANNI DI VITA

DAL LONTANO MAGGIO 2004 AL NOSTRO MAGGIO 2013. I NOSTRI DIECI ANNI DI VITA

Viv@voce, compie i suoi primi 10 anni!

Ed è passato tanto tempo da quando il primo numero di Viv@voce usciva, silenziosamente, nelle edicole savesi. Il primo impatto fu silenzioso, molto silenzioso. Quasi nessuno sapeva che a Sava era nato un nuovo giornale. Il nostro quindicinale così entrava nelle case dei savesi e, pian piano, cominciava a  prendere corpo. Sava poteva vantare dalla sua il fatto di avere due giornali e non più uno solo. Giornali diversi in tutto, come grafica e, su ogni cosa, indirizzi editoriali diversissimi.

La linea di Viv@voce veniva impostata nel dialogo, i politici savesi occupavano sempre la prima pagina e si cercava nel confronto la risposta alla risoluzione, tentata, dei problemi della nostra comunità. Ma oltre questo davamo ampio risalto a tutto ciò che avveniva nel nostro paese. O meglio, davamo l’idea che a Sava ci fosse un giornale in cui potevano parlare, e scrivere tutti. Un giornale vicino a chi, magari, la voce non l’aveva mai avuta. Esposti tutti i problemi del paese ma il perno principale, di Viv@voce, era questo: perchè Sava non è cresciuta, come i paesi limitrofi? Era colpa del politico o amministratore di turno oppure del savese? A distanza di questi dieci anni la domanda è ancora in auge e, credo, che le responsabilità vanno divise al 50%. Il giornale in questi suoi 10 anni di vita è diventato una speranza per molti, principalmente nell’elencare i problemi della quotidianeità. E Viv@voce questo lo assolve ogni giorno e ogni giorno è sempre attento alla vivibilità nel nostro paese.

Ma un giornale però, sono più che convinto anzi lo sono sempre stato di questo, non deve limitarsi a prendere sempre per buono ciò che l’amministratore di turno dice e che viene messo su carta. Un giornale credo deve entrare nei fatti, capire il perchè questi fatti si verificano e capire se la direzione è quella giusta e dove può portare. Il bene del paese su tutto, a  furia di apparire come giornale anche antipaticissimo. Viv@voce ha voluto essere un giornale di opinioni, dove queste ultime sono importanti di chi le vuole fare conoscere agli altri ma che sono importanti anche le opinioni nostre, di noi che elaboriamo e produciamo questo strumento di comunicazione. In tutto questo tempo, cosa non abbiamo fatto, per il bene del paese? Abbiamo fatto tutto quello che, nelle nostre  forze, era possibile fare. Anche al limite del temerario. Interviste di personaggi nazionali, politici o magistrati. Interviste in cui sapevano cosa chiedere e cosa volevamo sapere. Io credo che Viv@voce in questi dieci anni passati ha esercitato bene, molto bene, il suo ruolo.

E sono convinto che è risucito a farlo alla grande, senza scordare la realtà del nostro paese. Ci siamo sempre misurati con l’informazione telematica e dal 2006 Viv@voce è stata sempre presente nel web con il suo sito. Cosa questa, l’entrata nel web, che allora nessun giornale della nostra provincia aveva fatto. Il nostro sito è seguitissimo dalle nuove generazione e da chi a Sava non vive più. Alcune nostre inchieste (vedi il caso della Jonio Arir lines) sono state tema di contatto da parte di italiani che hanno avuto la sfortuna di capitare con personaggi squallidi, bravissimi a fottergli i soldi con promesse di interessi elevatissimi. Inchiesta questa che ha portato viv@voce, tramite il web, ad avere il plauso del coraggio e della non rassegnazione nei confronti di marpioni e criminali. E non è poco questo, credetemi. Per non parlare poi della venuta delle IENE a Sava. E delle diverse inchieste della Procura sulla nostra Casa comunale. Abbiamo  creato un giornale bello, bello per davvero.  Spesso ripetevo ai miei redattori questo: “Scrivete quello che è giusto scrivere. Ma fatelo con amore e passione verso il tema che vi viene assegnato o fatto scegliere”.

Oggi Viv@voce vive nel web, ad un anno esatto esatto, e in questa realtà telematica si muove all’insegna sempre delle ragioni valide, e di stimolo, che possono portare alla risoluzione delle tematiche che attanagliano Sava, la nostra Sava. Ogni giorno con i suoi articoli, con tema Sava ma anche con diversi temi di cultura generale o di problemi nazionali, presenzia il giornale on line che, francamente, ha dalla sua circa 700-800 visitatori al giorno. E questo, consentitemelo, è un vero successo. Viviamo quotidianamente il paese, e con i network blasonati, facebook, ci misuriamo 24 ore al giorno su quello che i nostri lettori mettono in risalto e quello che noi vediamo e che vorremmo fosse diverso. Ma spesso, questo giornale, è una spina dolorosa nel fianco di chi amministra. E questo nostro modo di informare, per chi a turno amministra Sava, non gradisce affatto. Ma noi andiamo avanti come meglio sappiamo fare.

Essere un motivo, una ragione valida, per chi crede che le cose possono cambiare in questo paese stanco e dormiente. Noi siamo così, e continueremo ad esserlo. Pur se ci levano il saluto, non ci cambia la vita. Anzi, ci fa capire una cosa: che abbiamo ragione quando esponiamo un fatto o una malefatta amministrativa. Noi su questa linea editoriale proseguiamo e questi dieci anni ci hanno detto solo una cosa, vitale: per il nostro paese, Viv@voce è importante. E questo ci basta per gratificarci degli enormi sforzi che vengono fatti per informare la nostra comunità. Grazie a tutti voi che ci “sopportate” ma che anche ci “supportate”, ma su tutto che amate lo spirito di questo giornale …

Giovanni Caforio, Direttore di Viv@voce

 

viv@voce

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