ASSUNZIONI NEL GESTORE DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA A SAVA. IL SINDACO IAIA CHIARISCA LA SUA POSIZIONE E QUELLA DELLA SUA AMMINISTRAZIONE

E’ dovere di un primo cittadino dire ai propri amministrati, cosa è successo in queste selezioni per il personale assunto e impiegato nel servizio porta a porta

Stava nell’aria, e questo si sentiva da diversi mesi, che le nuove assunzioni nel nuovo gestore per la raccolta della differenziata a Sava, avrebbero creato non pochi malumori da parte degli esclusi. Molte cose non quadravano in queste domande da esibire alla compagnia privata IGECO s.p.a., tantissime stranezze nella documentazione da esibire per gli esami o nelle prove psico-attitudinali. Certificati del casellario giudiziario che venivano chiesti successivamente per l’integrazione alla domanda, quando questo certificato si poteva risparmiare (visto anche il costo dello stesso) e sarebbe bastata un autocertificazione.

Quest’ultima, in caso di idoneità del candidato, allora sì che avrebbe permesso la richiesta del certificato in originale. Costi affrontati dai candidati che molto probabilmente si sarebbero potuti pur far risparmire se solo si fosse usata più “accortezza” nel trattare queste selezioni. Ad oggi, con le nuove assunzioni, hanno creato non pochi giudizi negativi su tutto questo castelletto che a detta di molti, ma anche del nostro giornale alla luce di questi fatti, è stato orchestrato come specchietto delle allodole o come bacino per le illusioni. Certo è che, difficilmente, una compagnia privata indice un bando per le selezioni per il personale senza che ci sia un manifesto pubblico affisso nei luoghi di ritrovo (le domande, per poter partecipare, si trovavano negli uffici dei sindacati savesi e addirittura in alcuni uffici del nostro Comune!).

Quindi con tutte queste domande sparse di quà e di là sono stati tantissimi i savesi, diverse centinaia, i quali hanno nutrito una piccola speranza per poter ottenere un posto di lavoro. Giustissimo questo. Ma far nutrire speranze che poi si affievoliscono quando gli esclusi vedono le persone che sono state assunte, allora la cosa sa di beffa. Di messa in scena. Di presa, mi passi il lettore il termine, per il culo. Si è parlato di una graduatoria da esibire ma nulla di tutto ciò è stato fatto. E da qui, normalissimo, che escono fuori tantissimi dubbi e tante ma tante perplessità. La domanda che il nostro giornale pone al primo cittadino IAIA è questa: chi ha prodotto le domande da dare ai disoccupati savesi? Chi ha promesso loro la possibilità di inserimento in questo comparto privato? Chi ha autorizzato il ritiro delle domande in alcuni uffici del nostro Comune? Chi ha autorizzato la “trappola” del casellario giudiziario? A cosa è servita questa trappola? A decimare candidati che diversamente non gli si poteva dire di no?

Sono molte le domande, sindaco IAIA, a cui lei deve rispondere. Risponda, chiarisca la sua posizione e quella della sua amministrazione comunale su ciò. A questo giornale viene il dubbio, legittimo per carità, che l’attentato che lei ha subito diverse settimane fa è collegato strettamente a queste selezioni o, me lo permetta questo, alle promesse fatte da qualcuno nella campagna elettorale a chi aveva bisogno di lavorare. Ma tra questi ultimi, molto probabilmente, c’era “qualcuno” che non conosce la legalità e che della legalità non sa che farsene, il quale conosce ben altri termini o modi per “vendicare”  l’ offesa che ha ricevuto.

Quindi visto che lei ha incassato politicamente la manifestazione sulla legalità a Sava, su tutto degna di nota positiva il tema della legalità nel nostro paese, da rappresentante con la fascia tricolore (segno della nostra legalità) chiarisca la sua posizione su ciò e quello della sua amministrazione. Noi aspettiamo questo …

Giovanni Caforio 

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