PERCHE’ L’AMMINISTRAZIONE IAIA NON HA FESTEGGIATO IL 25 APRILE?

PERCHE’ L’AMMINISTRAZIONE IAIA NON HA FESTEGGIATO IL 25 APRILE?

Il 25 aprile è la festa dell’ antifascismo, che piaccia o non piaccia, è la festa di tutti coloro che si sentono liberi ed indipendenti da ogni forma di sopruso o  sopraffazione

Stamattina mi sono svegliato ed ho pensato, oggi il sindaco, come molti sindaci d’Italia, ci farà un bel discorso,  sulla festa della liberazione, cosa rappresenta per gli italiani, per la democrazia e per la repubblica. Ero pronto ad ascoltare le belle parole di libertà, democrazia, unità, uguaglianza, fratellanza, antifascismo, invece il nulla, calma piatta , niente di tutto ciò, mi sono chiesto come è possibile che fino ad una settimana fa si era pronti ad andare in piazza a manifestare contro la violenza, contro i soprusi, contro tutte quelle forme di prevaricazione morale e materiale portando i bambini in prima fila ed oggi che è un giorno di memoria che dovrebbe insegnare agli stessi bambini, che la libertà è un valore imprescindibile da tutto e da tutti, e che grazie alla vita di molti uomini e donne, oggi possiamo vivere da persone libere. Come mai il Sindaco e tutta l’amministrazione non hanno celebrato la festa della liberazione dall’occupazione nazifascista?

Il 25 aprile è quindi la festa in cui si ricorda e si ribadisce l’antifascismo quale  fondamento della democrazia e del vivere civile nel nostro paese. In altri paesi europei la sconfitta del nazifascismo è stato principalmente un fatto militare, di eserciti. In Italia è stato un fatto politico, di popolo, che in nome dell’antifascismo ha contemporaneamente sconfitto la dittatura fascista e ha posto le basi per la democrazia costituzionale. L’antifascismo  a tutti gli effetti è la religione civile del paese, il punto fondante della possibile convivenza democratica tra diverse ipotesi politiche. L’antifascismo è la base materiale della democrazia nel nostro paese.

Tale festa non è di parte, non è di rossi, bianchi o  neri ma di coloro che rinnegano il male nazifascista e rivendicano la nascita di un paese repubblicano che fonda i propri principi ed i propri valori su una carta scritta che è la Costituzione, non possiamo dimenticare quanti soldati e persone della società civile si sono sacrificati per sconfiggere il male fascista facendo così rinascere, dalle ceneri della distruzione, il nostro  Belpaese .

Molti cittadini forse non sanno nemmeno perché oggi è festa, non mi aspetto di certo che in tempo di crisi economica i cittadini vadano in piazza a ricordare qualcosa che non hanno vissuto, ma è compito delle istituzioni e di chi si è preso l’onere di rappresentare tutti i cittadini di diversa estrazione culturale, politica e sociale, ricordare cos’era il fascismo e soprattutto prenderne le distanze. Se questo non viene fatto allora dobbiamo desumere che le parole di libertà, uguaglianza e soprattutto cambiamento non sono altro che parole di propaganda, di pura demagogia che non rispecchiano i veri intenti di chi le proferisce.

Comunque sia se le amministrazioni comunali di una certa parte politica  non vogliono celebrare il 25 aprile non ci resta che ricordare oggi, da semplici cittadini, che il 25 aprile è la festa dell’ antifascismo e che piaccia o non piaccia è la festa di tutti coloro che si sentono liberi ed indipendenti da ogni forma di sopruso o  sopraffazione.

Luca Lionetti

 

viv@voce

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