ILVA, IL GOVERNO SFIDA LA MAGISTRATURA E PENSA DI MANDARE L’ESERCITO A TARANTO

“Sito strategico nazionale”. Così l’esecutivo ha definito l’Ilva di Taranto

C’è stato un altro caso in cui ha usato questo appellativo, con il termovalorizzatore di Acerra. In Campania mandò i militari a guardia di migliaia di tonnellate di rifiuti. L’obiettivo era di difendere “a munnezza” dalla protesta dei cittadini. Anche in quel caso era in ballo la salute dei cittadini.

Per ora se ne parla soltanto, o meglio ne parla il ministro Clini, ma giovedì, quando Roma sarà attraversata da migliaia di caschi gialli, potrebbe uscir fuori dal “cappello” di Monti la soluzione “manu militari”, che tra l’altro sembra avere il placet del presidente della Repubblica che ieri ha convocato in tutta urgenza il premier.

E così mentre la magistratura continua a sfornare indagati su indagati (il sindaco, il parroco, il poliziotto), l’esecutivo continua a cercare lo scontro con la Procura della Repubblica. Le parole usate da Clini sono, a questo proposito, inequivocabili. Secondo Clini ”e’ evidente che l’obiettivo, anche della Procura tarantina, e’ bloccare l’attuazione dell’Aia (sulla quale il procuratore capo Franco Sebastio si è già espresso negativamente, ndr) e arrivare alla chiusura dello stabilimento. Stanno cercando di creare le condizioni per cui l’Aia non sia applicabile. Questo non e’ legale. Devono rassegnarsi, su questo non mollo”. Clini parla di ”situazione paradossale: c’e’ un rischio di convergenza di interessi per cui fra l’iniziativa della magistratura e l’interesse dell’azienda a non investire, avremmo il risultato pratico di un’area inquinata pericolosa e la perdita di lavoro per migliaia di persone. Oggi Clini riferirà alla Camera.

Il presidente della Puglia Vendola, infine, cerca una via d’uscita sulla triste vicenda dei dati epidemiologici, già sottostimati dal Governo nella compilazione dell’Aia, e invita Clini a fornire un quadro più realistico sulla situazione delle malattie.

A prendere le difese della magistratura sono i cittadini. ”Taranto potra’ rinascere e guardare al futuro grazie a questa nuova azione della magistratura che da’ speranza di vita e di futuro ai miei concittadini”, dichiara Fabio Matacchiera, presidente del Fondo Antidiossina Taranto onlus. ”E’ stato ormai dimostrato che – continua – dietro al business della grande industria non si nasconderebbero solo inquinamento, malattie e morti, ma anche un giro impressionante di intrecci e di rapporti, su vari livelli, tra politici, dirigenti e uomini delle istituzioni che hanno posto i loro interessi personali sopra a tutto e sopra la testa degli stessi cittadini di Taranto che sono stati sacrificati ed umiliati nella loro stessa dignita”. Per il Verde Angelo Bonelli, “il decreto (per il momento ci sono solo indiscrezioni, ndr) del governo sembra un vero e proprio golpe nei confronti della legislazione ambientale e a tutela della salute nel nostro ordinamento”.

FONTE

controlacrisi.org

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