PERCHE’ NON SI PARLA E NON SI SCRIVE MAI DEL “MOVIMENTO A 5 STELLE” DI BEPPE GRILLO?

PERCHE’ NON SI PARLA  E NON SI SCRIVE MAI DEL “MOVIMENTO A 5 STELLE” DI BEPPE GRILLO?

La persona vale  “uno” perché raccoglie in se i propri valori, i propri ideali morali ed etici, la propria cultura, le proprie aspettative e le mette a disposizione della comunità senza dover trarne, a tutti i costi, un beneficio personale

Si sa che quando la casta viene colpita al cuore, la sua difesa è quella solita, creare indifferenza, emarginazione, isolamento, umiliazione facendo passare per pazzi coloro che hanno realmente dei buoni propositi e per bravi, coloro che del popolo e del paese non gliene importa un fico secco! Se ci fate caso molti di questi usano lo stesso repertorio, le stesse parole dando, a chi non è allineato, del populista, qualunquista, demagogo ed altri sinonimi, cercando di portare dalla loro parte il consenso popolare ormai perduto.

In questi giorni in Sicilia si sta svolgendo la campagna elettorale per le elezioni del nuovo presidente della Regione, tralasciando i soliti nomi dei riciclati che sono lì da una vita supportati dagli stessi partiti e dalle stesse logiche elettorali, con pallottoliere alla mano, è doveroso fare cenno all’impresa del candidato al “Movimento a 5 Stelle” di Beppe Grillo, Giancarlo Cancellieri.

E’ palese che nessun giornale nazionale, nessuna emittente televisiva nazionale parla delle piazze siciliane riempite da migliaia di cittadini che corrono per ascoltare il grido dell’artista e promotore del “Movimento a 5 stelle”, Beppe Grillo, per avere conferma del numero dei partecipanti ai comizi del movimento basta andare sul Blog di Grillo o su youtube, io l’ho fatto e sono rimasto impressionato dalle migliaia di persone accorse a sentire i suoi proclami, sicuramente questo numero impressionante di partecipazione non è detto che si trasformerà in voti ma se pensiamo che i sondaggi danno l’astensionismo e gli indecisi al 44% e che le stime su Beppe Grillo volano intorno al 21% ( dati riportati da SWG), beh..!!! se io fossi un politico navigato, e per fortuna non lo sono, qualche preoccupazione ce l’avrei. Anche i Bookmakers Inglesi davano l’attraversata dello stretto di Messina a nuoto di Beppe Grillo 1 a 13, ovvero che  non ce l’avrebbe fatta, purtroppo gli è andata male anche agli allibratori inglesi, in quanto Grillo ha portato brillantemente  a compimento la sua impresa sportiva,  raggiungendo la Sicilia a nuoto in un ora e trenta minuti, mica male per un uomo di 64 anni!

I modi di Grillo possono non piacere, così come le cose che dice ma è indubbio che un tale livore soprattutto istituzionale contro di lui per il solo fatto che dice  tutto senza peli sulla lingua, inizia ad essere assai preoccupante.

Perché tutti i politici, le televisioni, i commentatori ufficiali ce l’hanno così tanto con lui?

A differenza di tante altre persone ricche, Grillo usa i suoi soldi per iniziative e azioni che ritiene giuste e meritevoli. Si può discutere all’infinito se ciò sia bene o male ma è un dato di fatto che molte delle sue innumerevoli campagne ambientaliste e non, sono battaglie fondamentali di civiltà. Si pensi alle lotte portate avanti dal Movimento contro gli inceneritori o anche solo per l’accertamento della verità su questioni di interesse sociale. politico, culturale, criminale ecc. Non sarà che queste innumerevoli campagne danno fastidio a troppe persone e media che hanno enormi interessi consolidati?

Immaginiamo i risvolti positivi se oltre a Grillo, ci fossero altre  persone ricche e visibili come lui che cominciassero a girare le piazze e a denunciare le cose che non vanno bene. Non sarà che chi lo critica fra coloro che appartengono alla sua classe cioè quella ricca, si sente in difetto perché i tanti soldi che ha non li dedica di certo a cause nobili con così tanto impegno, convinzione e perseveranza?

La forza di Grillo sta nel fatto che  non si candida da nessuna parte e manda avanti persone del tutto sconosciute (non perché sono sue escort o cagnolini scodinzolanti di vario genere) e questo per i partiti o per chiunque faccia politica in maniera tradizionale, è inaccettabile. La politica istituzionale, lo sappiamo, è dei professionisti, dei demagoghi, degli imbonitori, degli intellettuali, dei leader, di coloro che hanno carisma, di quelli che sfondano lo schermo, di quelli che soprattutto sanno abbindolare il prossimo, garanzia pressoché assoluta di una fulgida carriera parlamentare.

Per i politici di professione è quindi inconcepibile e destabilizzante che una persona che sfonda lo schermo, un leader, uno che ha carisma, preferisca mandare avanti lo studente, il geometra, il professionista, il disoccupato, la gente COMUNE per intenderci, piuttosto che entrare lui trionfalmente in parlamento come potrebbe tranquillamente fare e se lo facesse avrebbe forse ancora più consenso di quello che ha attualmente.

Ridurre gli argomenti di Grillo al fatto che dice le parolacce, significa nascondersi dietro ad un dito, oppure è solo paura che passi il messaggio che possiamo fare a meno dei politici di professione, della televisione, dei veri buffoni di corte e che nonostante tutto invece la realtà si può ancora cambiare e la possiamo cambiare noi.

Come gli ho sentito dire ad un suo intervento pubblico, Grillo afferma che le persone si devono mettere in gioco, qualcosa devono rischiare, devono prendere in mano la loro vita, il loro destino, ognuno vale uno. Discorsi, questi, che mai si ascoltano da un qualsiasi politico al quale delle persone interessa il voto, di sicuro non che prendano in mano il proprio destino. Poi che il proprio destino lo si cambi attraverso il Movimento 5 Stelle o in altro modo, è tutto da verificare ma l’importanza del messaggio rimane la stessa.

La persona vale  “uno”  perché raccoglie in se i propri valori, i propri ideali morali ed etici, la propria cultura, le proprie aspettative e le mette a disposizione della comunità senza dover trarne, a tutti i costi, un beneficio personale.

Probabilmente quello che dice Grillo non è totalmente sbagliato, bisogna mettersi in gioco, saper costruire ed è quella la vera sfida da vincere, a prescindere da chi si voterà, da quando si voterà e se si voterà.

Luca Lionetti

 

viv@voce

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