ULTIMA TAPPA DEL NOSTRO BREVE VIAGGIO: CAMPOMARINO, MARINA DI MARUGGIO

Lungo la nostra litoranea / 4

La nostra ultima tappa esplorativa finisce a Campomarino, marina di Maruggio. Questa volta anzi che proseguire dalla litoranea preferiamo iniziare dalla strada interna che porta da Maruggio alla sua marina più importante, cioè Campomarino. Uscendo Maruggio, con direzione mare, un lungo viale di pini altissimi accompagna questo tratto di strada. Dopo diverse decine di metri finiscono i pini e sui margini della carreggiata due file di oleandri, ancora in fiore, sprigionano il loro profumo. Sia sul lato destro che su quello sinistro si nota una corsia pedonale somigliante ad una pista ciclabile. Ci addentriamo a Campomarino e notiamo subito sulla nostra destra una zona edificata non molti decenni fa. Le strade si presentano larghe e le villette ben curate. Tanti alberi maestosi si impongono alla nostra vista. Come diventa naturale per i nostri occhi guardare i cassonetti dei rifiuti solidi urbani, fin qui si presentano dignitosi con affianco i contenitori della raccolta differenziata. Ci spostiamo e prendiamo l’altra entrata di Campomarino dalla parte della litoranea. Un semaforo disciplina il traffico alle porte. Sulla nostra destra un immeso bosco di alberi di pino risultano allineati e squadrati. Girando a sinistra del semaforo una lunghissima e larga strada, con una curva imponente, mette in risalto tante villette a schiera ben curate e ben posizionate. Torniamo indietro verso il semaforo e ricosteggiamo la litoranea.

Sulla nostra sinistra un complesso residenziale in quasi perfetto stile mediterraneo attira la nostra attenzione. Proseguiamo per poche decine di metri e sulla destra notiamo altre villette di diversa composizione ma tutte apparentemente di poca copertura abitativa. Entriamo nel cuore di Campomarino: una bellissima e maestosa piazza si impone con una straordinaria veduta sull’immenso porto. Diversi bar e diversi pub rinfrescano e ristorano i residenti estivi di Campomarino soprattutto quelli più giovani. Il porto ci dà la visione di un porto turistico: tante barche e barchette attraccate, danno l’idea che ai residenti e non, piaccia spostarsi in mare. Una postazione della Capitaneria di porto è collocata sulla banchina portuale. Il mare è limpidissimo, alla nostra destra un tratto di spiaggia quasi color oro vede sdraio, ombrelloni e bagnanti gustarsi questo pomeriggio solare. Ci avviciniamo al porto e una stradina laterale annessa alla struttura permette ai villeggianti di passeggiare per quasi metà circonferenza del porto. Tanti blocchi di pietra calcarea, alcuni in cemento armato evitano la continua erosione, dell’acqua marina, verso tutta l’imponente struttura fatta in cemento armato. Sulla nostra sinistra la sabbia si presenta allo stesso modo come quella vista pochissimi minuti fa. Questa nostra ultima tappa risulta ai nostri occhi differente. Il motivo? Su tutto è ben visibile l’aspetto ordinato che viene imposto dal gestore di questa marina, cioè il Comune di Maruggio. Nei nostri precedenti tre viaggi ci ha colpito maggiormente il degrado e lo stato di conservazione di Trullo di mare, Piri Piri e Torre ovo. L’assetto urbanistico dato a Campomarino è molto ordinato anche se non ha un servizio fognante completo per tutti i fabbricati e tanto meno l’acqua potabile in ogni casa. Questi due servizi coprono solo parzialmente alcune zone di questo centro residenziale. Ci spostiamo in una zona leggermente diradata dalla piazza centrale. Ci troviamo in una grande piazza con dei pini d’Aleppo altissimi e floridi i quali fanno ombra ad alcuni residenti anziani che giocano tranquillamente a carte. Sporadicamente vediamo qualche pezzo di fogliame poggiato vicino a qualche cassonetto. Le strade che si affacciano lungo la litoranea risultano larghe e ben percorribili.

Da ogni villetta il verde degli alberi invade piacevolmente la parte alta della sede stradale. Certo non possiamo dire che il manto stradale risulti dei migliori, ma neanche dei peggiori, quindi andabile. L’assetto urbanistico di questa marina ha permesso di edificare molti complessi residenziali e risultano tantissimi i forestieri che hanno acquistato i fabbricati a prezzi vantaggiosi. Infatti sono molte le proprietà che non sono della zona. Tanti tarantini, molti baresi, napoletani su tutto senza scordare i romani. Lasciamo Campomarino ma questa volta senza l’amaro in bocca, anche perché confrontandolo con le nostre precedenti tappe, ci sentiamo sollevati nel vedere che il Comune di Maruggio non trascuri la sua marina principale. Anche se a pochi chilometri Piri Piri, a detta dei residenti estivi ma anche dalla nostra esplorazione, è quasi del tutto dimenticata. Nonostante i tributi siano gli stessi, i servizi comunali non arrivano come invece arrivano a Campomarino. Già … Campomarino è la bella, Piri Piri è la bestia!

Rita Torchiani

viv@voce

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