ILVA, SI TEMONO DISORDINI E IL COMITATO “TARANTO FUTURA” DENUNCIA I POLITICI

TARANTO – Il Comitato “Taranto Futura”, che 
ha già proposto il referendum sulla chiusura totale o parziale 
dell’Ilva, presenterà una denuncia al Procuratore del Tribunale 
Penale Internazionale per chiedere l’apertura di un’inchiesta
nei confronti della classe dirigente tarantina, regionale e
nazionale, in concorso con i vertici dell’Ilva, per la
 violazione degli articoli 5, 6 e 7 dello Statuto della Corte 
Penale Internazionale, che contempla i reati di genocidio e crimini contro l’umanità  in
 relazione all’inquinamento prodotto dallo stabilimento 
siderurgico e ai mancati controlli da parte delle istituzioni.

Lo annuncia in una nota l’avvocato Nicola Russo, coordinatore del
 Comitato cittadino, sottolineando che l’esposto si baserà sugli
ultimi dati e accertamenti sanitari forniti dai Periti del 
Tribunale nel procedimento per disastro ambientale nei confronti
dei responsabili dell’Ilva. 
”Dai dati – osserva Russo – risulta che un totale di 637
morti (in media 91 morti all’anno) è attribuibile ai
superamenti dei limiti di PM10 e un totale di 4536 ricoveri (con
 una media di 648 ricoveri all’anno) solo per malattie cardiache
e malattie respiratorie, è sempre attribuibile ai suddetti
superamenti. Secondo i periti nominati dalla Procura, la 
situazione sanitaria a Taranto “è molto critica, anzi unica in
Italia”. Il Comitato “Taranto Futura” chiederà al Procuratore
del Tribunale Penale Internazionale di indagare “su chi avrebbe
dovuto controllare – conclude Russo – e non ha controllato o ha
fatto finta di controllare tra la classe dirigente tarantina, 
regionale e nazionale, oltre a chi ha sostenuto moralmente dette
gravi omissioni in materia ambientale, violando ogni forma di 
tutela della salute nei confronti dell’intera popolazione
tarantina e della Provincia, perchè, ai sensi dell’articolo 40 del
codice penale non impedire un evento, che si ha l’obbligo 
giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”. Intanto a Taranto si temono manifestazioni di piazza
e l’occupazione delle vie d’accesso alla città da parte degli
operai dell’Ilva di Taranto in caso di sequestro degli impianti
che potrebbe essere disposto dalla magistratura a seguito dei
risultati delle perizie sull’inquinamento ambientale. Nel
capoluogo ionico da giorni circolano voci di un imminente 
provvedimento di natura cautelare. 
In alcune interviste fatte a quotidiani e Tv locali gli 
operai non hanno escluso manifestazioni a tutela del loro futuro 
occupazionale e per questo è stato disposto il potenziamento
 dei servizi di controllo da parte di Polizia e Carabinieri, con 
l’impiego di più uomini e mezzi, per garantire l’ordine 
pubblico. 
Il 30 marzo scorso, in occasione della chiusura
dell’incidente probatorio legato all’inchiesta a carico dei
vertici dell’Ilva per disastro ambientale, 8.000 operai e
impiegati del Siderurgico manifestarono per le vie della città
con un sit-in conclusivo sotto la sede del Comune.

Fonte

http://www.lavocedimanduria.it/wp/ilva-si-temono-disordini-e-il-comitato-denuncia-i-politici.html

viv@voce

Lascia un commento