1994 – LA MEMORIA DEL RECENTE PASSATO /5

1994 – LA MEMORIA DEL RECENTE PASSATO /5

1994 anno del cane nello Zodiaco cinese. L’amico più fedele dell’uomo e mai come in questo caso, le caratteristiche del segno coincidono con quelle dell’animale da cui è simboleggiato e con il carattere dei nati in quest’anno. I nati nel 1994 sono fedeli ed onesti, persone di cui ci si può fidare. Hanno un’indole solitaria, forte moralità,notevole senso del dovere, lealtà e giustizia. Tre nomi femminili, meglio di altri, rappresentano l’anno in questione: BEATRICE – dal latino Beatrix significa “ colei che rende felici e dà beatitudine”; ARIANNA- dal greco significato “ sacra, attenta, casta” e NOEMI – di origine ebraica e significa “ gioia e delizia”

Il 1994 in Italia vede, innanzitutto, l’ingresso in politica di Silvio Berlusconi. Un messaggio televisivo, di 9 minuti, inviato a tutti i telegiornali annuncia la “ discesa in campo” . Alla guida del nascente partito Forza Italia, Berlusconi vince le elezioni del 27-28 Marzo. La motivazione dell’impegno politico è contenuta in un’intervista riportata sul quotidiano “ il Giornale” del 2001. Berlusconi dice “nel 1994 scesi in campo perché gli eredi dei comunisti stavano per prendere il potere, dopo aver scardinato la democrazia con l’uso politico della giustizia”.
Berlusconi si propone come il volto nuovo, l’imprenditore determinato e vincente, il personaggio carismatico giusto, in un momento di profonda crisi; il paese ha necessità di ammodernare lo Stato, snellire la burocrazia, incentivare lo sviluppo economico con nuovi aiuti all’imprenditoria, così da far lievitare i posti di lavoro. Berlusconi promette in campagna elettorale: un milione di nuovi posti di lavoro e stravince. Ma chi è quest’uomo?
Il leader di forza Italia nasce a Milano nel 1936, laureato in Giurisprudenza, proviene da una famiglia della piccola borghesia milanese. Intraprende l’attività di imprenditore edile e nel 1977 entra nel settore delle televisioni commerciali costituendo un gruppo televisivo privato potente, con le proprietà di tre reti ( Canale 5 / Italia1 / Rete 4). Assume poi un ruolo di rilievo nell’editoria con il controllo della Mondadori, mentre con Fininvest è presente in vari campi.
Nel 1994 con la crisi politica e il declino dei maggiori partiti del Governo, Berlusconi matura l’idea di un suo interessamento diretto alla vita politica. Fonda Forza Italia con una composita alleanza; la nascita e la vittoria di questa coalizione riesce a scompaginare i rapporti politici fino ad allora determinanti. Stravince e sempre nel 1994 viene raggiunto dal primo avviso di garanzia per rispondere di episodi di corruzione avvenuti al tempo in cui era alla guida del gruppo Fininvest.
Tra avvisi di garanzia, udienze e applicazione del “legittimo impedimento” , risalite e scivoloni, scandali sessuali, Berlusconi “regna” per anni … fino alle dimissioni dal ruolo di Presidente del Consiglio e la debacle politica del 2012.
Ma Berlusconi ha, realmente, abbandonato la scena politica o intende “rinascere” come fenice dalle ceneri? Ritornando al nostro 1994 e sempre in Italia si susseguono lutti dolorosi:
Ilaria Alpi ( giornalista del Tg 3) ed il cameramen Miran Hrovatin vengono uccisi durante un agguato a Mogadiscio.
Sul circuito di San Marino, durante la qualificazione del Gran Premio di Formula 1 muoiono in un incidente il pilota Roland Ratzenberger ed il giorno dopo in gara il grande pilota Ayrton Senna.
Lo sgomento ed il dolore è tangibile, tutto il mondo sportivo e non si ferma attonito. Ratzenberger e Senna sono due piloti strabilianti. Senna, ancor più, considerato ad oggi, uno dei piloti più forti di tutti i tempi, è anche uomo di elevato spessore, prodigo e generoso verso i bisognosi. La sua magnanimità è stata resa nota, solo dopo la sua morte; la sorella ha dichiarato e rivelato le donazioni che il fratello aveva fatto in vita. Nel testamento, infatti, grosse somme sono state destinate ad opere di beneficenza e la fondazione “ Ayrton Senna” si occupa, a tutt’oggi, di aiutare i ragazzi brasiliani bisognosi. Grande Ayrton, sei sempre nei nostri cuori!
Ma ritornando al 1994, è riaperta ai visitatori il “Giudizio Universale” nella Cappella Sistina a Roma, dopo anni di restauri. Nel Corno d’Africa affonda il transatlantico “ Achille Lauro” muoiono 2 passeggeri, tratti in salvo 980 persone. Impensabile il recupero del relitto, nel punto di affondamento in pieno Oceano Indiano, il fondale si trova a 5000 metri di profondità.
Sul versante della cronaca nera, l’anno porta la risoluzione di grandi enigmi.

Novembre 1984 il “Mostro di Firenze” Pietro Pacciani è condannato all’ergastolo per 7 delitti; si chiude un periodo di profondo turbamento, anche se continuano a persistere nella mente della collettività e degli esperti del settore, domande senza risposta su ipotetici mandanti. Le ombre sul mostro di Firenze non sono mai definitivamente sparite. La morte del giovane medico di Perugia Francesco Narducci, non fu accidentale e gli inquirenti hanno sempre ipotizzato che fosse collegata agli omicidi commessi dal Mostro. Tant’è vero che criminologi accreditati continuano a dichiarare che non tutti i responsabili di quei delitti siano stati assicurati alla giustizia. Ma analizziamo le zone d’ombra: l’aspetto più inquietante e dogmatico è che ad alcune vittime femminili vennero asportate, con grande maestria chirurgica, gli organi sessuali. Molti ipotizzarono che i “ trofei” fossero utilizzati per macabri ed innominabili riti satanici. Ma come è possibile che il Pacciani, rozzo contadino, praticasse tagli chirurgici di tale perfezione? Chi gli aveva insegnato a incidere in modo così pulito, preciso? Un altro elemento di dubbio è che Pacciani alla fine degli anni ’70 disponesse di ingenti somme di denaro ( 160 milioni di lire e la proprietà di due immobili); troppi soldi per un modesto agricoltore.
Da chi aveva ricevuto tutti quei soldi, a pagamento di quali servigi, per tacere quali orrende verità o proteggere chi?
Lotti (“compagno di merende” del Pacciani e condannato in via definitiva all’ergastolo) durante il processo parlava, costantemente, di un dottore che commissionava i delitti, ma le indagini “a latere” non fecero emergere nuovi soggetti.
Esisteva, quindi, un mandante o un gruppo di mandanti, che chiedevano ai tre compagni di commettere i delitti. Un gruppo di persone, il cosiddetto “ secondo livello” , di buon ceto, professionisti umbri e toscani legati alla massoneria o a sette sataniche, che commissionavano l’esecuzione degli omicidi per entrare in possesso dei macabri “ trofei”. Le indagini non portarono mai a nulla; Narducci, Vanni, Lotti, Pacciani tutti morti e con loro, inesorabilmente, la verità.
Sempre a Novembre 1994 sono identificati i componenti della “ Banda della Uno Bianca”: uomini delle forze dell’Ordine ( poliziotti) guidati dai tre Fratelli Savi. La Banda operò dal 1987 al 1994; sette anni che terrorizzarono Bologna e hinterland con 24 omicidi, 103 azioni delittuose tra rapine ed assalti a porta valori. Una banda ( Uno bianca, ndr) messa in piedi dai 3 fratelli Savi per meri scopi di lucro; i Savi adorano la bella vita, le belle donne, i soldi facili e le armi da fuoco.
Agiscono indisturbati, prevedono le mosse degli inquirenti, aggirano i posti di blocco conoscendo le mosse dei colleghi e quando si trovano di fronte una pattuglia di giovani Carabinieri ( il Pilastro a Bologna), aprono il fuoco e compiono una carneficina.
Nel 1994 due poliziotti di Rimini intuiscono che la banda della Uno bianca (dall’auto utilizzata nelle azioni delittuose) è costituita da colleghi per le armi utilizzate e le modalità operative.
I fratelli Savi condannati all’ergastolo parlano e ridacchiano durante la lettura della sentenza mantenendo invariato il loro atteggiamento sprezzante, privi, come sono, di rispetto per la vita altrui e pervasi da delirio d’onnipotenza.
Non si scompongono, sembrano assenti, non interessa loro la sentenza, sono freddi, senza morale, senza calore…dei veri serial Killer. Spostando il nostro sguardo sul resto del Mondo, gli accadimenti infiammano l’opinione pubblica e non senza giusta ragione.

In Ruanda si consuma uno dei massacri più cruenti e sanguinari del XX secolo: Il Genocidio del Ruanda. Dal 6 Aprile al 16 Luglio 1994 vengono massacrate sistematicamente tra 800.000 a 1.100.000 persone tra uomini, donne, bambini. Le vittime in massima parte di etnia Tutsi vengono trucidati da uomini di etnia Hutu a colpi di arma da fuoco, machete e bastoni chiodati. Gli stupri e la violenza sui bambini raggiunge livelli di barbaria demoniaca. Secondo una stima il 70% delle donne stuprate contrasse l’HIV e mise, successivamente, al mondo bimbi sieropositivi. Ma perchè tutto quest’odio? La rigida divisione etnica, priva di qualsiasi fondamento naturale data la presenza di innumerevoli sottogruppi tribali, venne forzatamente istituzionalizzata durante il periodo coloniale a cavallo tra Ottocento e Novecento: i coloni tedeschi prima e quelli belgi poi, ai quali fu affidato il paese in seguito alla prima guerra mondiale con il sostegno dei missionari cattolici, introdussero apposite carte d’identità che classificavano una persona in base ai suoi caratteri somatici e allo status sociale. In tale contesto, i tutsi beneficiarono di un trattamento preferenziale perché, oltre che maggiormente inclini ai canoni occidentali, più ricchi e ben disposti nei confronti dei dominatori europei, tanto da essere inseriti nell’amministrazione coloniale e considerati veri e propri uomini di fiducia cui affidare incarichi politici.
Tra il 1959 e il 1961 la rivolta dell’etnia sottomessa degli Hutu, promossa dal Movimento per l’emancipazione, riuscì a spodestare la classe dirigente tutsi, ad abbattere la monarchia e a proclamare la repubblica; inoltre l’1 luglio 1962, con la dipartita del Belgio, il Ruanda conquistò l’indipendenza. La svolta politica avvenne, però, in maniera tutt’altro che pacifica: migliaia di persone morirono negli scontri interetnici e centinaia di tutsi furono costretti ad emigrare nei paesi limitrofi dell’Uganda e del Burundi per non subire le persecuzioni e le vendette di natura razzista in risposta alla dominazione coloniale. Gli anni seguenti furono caratterizzati da ulteriori violenze, sia all’esterno che all’interno dei confini del Ruanda, dove, a partire dal 1973, il generale Hutu Habyarimana instaurò un regime autoritario.
Verso la fine degli anni Ottanta, in seno alla comunità Tutsi rifugiatasi in Uganda, nacque il Fronte patriottico ruandese (Rpf), gruppo politico-militare che si prefiggeva l’obiettivo di favorire il ritorno dei profughi in patria, anche attraverso la conquista militare del potere. Il 4 agosto 1993, in un clima difficile caratterizzato da una forte crisi economica e da una guerra civile che si prolungava da ormai tre anni presso i confini del Paese, il presidente Habyarimana sottoscrisse in Tanzania gli Accordi di Arusha, i quali prevedevano il rientro dei profughi tutsi dal Burundi e dall’Uganda e concedevano ad alcuni membri dell’Rpf ruoli istituzionali e militari di rilievo.
Il 6 aprile 1994 il presidente del Ruanda Habyarimana e quello del Burundi Cyprien Ntaryamira, entrambi di etnia Hutu, morirono in un tragico e misterioso incidente: l’aereo sul quale viaggiavano fu colpito in fase di atterraggio presso l’aeroporto di Kigali (la capitale ruandese) da un missile terra-aria; i responsabili dell’accaduto sono ancora ignoti, ma l’ipotesi più accreditata porta ad estremisti hutu insoddisfatti dall’accordo di pace e dal conseguente ritorno dei profughi tutsi. Da quel giorno maledetto niente fu più come prima. Per vendicare l’accaduto, l’indomani a Kigali e nelle zone controllate dalle Forze armate ruandesi (Far) venne dato l’ordine, attraverso l’unica radio non sabotata, di “uccidere gli scarafaggi tutsi”; per cento giorni non ci fu tregua. Uno dei massacri peggiori fu compiuto a Gikongoro, dove vennero uccise a colpi di machete oltre 27mila persone. 8mila in un giorno. 333 in un’ora. Cinque vite al minuto” ( Storia del Ruanda)
Per l’ennesima volta salta all’occhio il disinteresse del Mondo “civilizzato”; nessuno Stato o organizzazione si adoperò per proteggere i Tutsi dalla ferocia fratricida degli Hutu. Probabilmente l’intervento di forze straniere non muove mai da una motivazione di mera umanità, ma nasconde l’intento “ meno nobile” dell’accaparramento di terre e lo sfruttamento delle risorse. Evidentemente in Ruanda non vi era nulla di allettante; nulla che motivasse un intervento, se non a posteriori!
In Argentina è arrestato Erich Priebke ex comandante nazista responsabile della “Strage delle Fosse Ardeatine”. L’eccidio delle fosse Ardeatine compiuto a Roma il 24 Marzo del 1944 per mano delle truppe tedesche naziste, pose fine alla vita di 335 civili e militari italiani. Le fosse sono cavità naturali in prossimità della via Ardeatina e furono scelte come luogo per l’esecuzione e l’occultamento dei cadaveri.
Intenzione delle truppe naziste era sterminare e nascondere quanto più possibile le malefatte; forse in un momento di lucidità comprendevano di operare per Mefistofele oppure, ed è l’ipotesi più plausibile,vinti dalla codardia rigettavano l’assunzione della responsabilità di aver commesso tali azioni. Non lo sapremo mai….
Ancora nel Novembre del 1994 si apre il processo per un altro accusato di genocidio: Dusan Tadic. Tadic “ il boia serbo” comandante del campo di prigionia di Keratem è accusato di crimini contro l’umanità per omicidi, torture e deportazioni di massa nel conflitto serbo-croato. Sempre, purtroppo, in tema in Etiopia inizia il processo all’ex presidente Haile Menghitsu e i suoi collaboratori accusati, anche loro, di genocidio e crimini contro l’umanità.
Menghitsu, dopo 12 anni, fu condannato alla pena di morte, sulla base di prove schiaccianti, tra le quali testimonianze di sopravvissuti, ordini di esecuzione firmati dallo stesso Mengistu e video di torture. Assieme a lui sono stati condannati altri 71 ufficiali del Derg, la giunta militare che guidò l’Etiopia dal 1977 dopo aver rovesciato l’imperatore Haile Selassie. Esperti di storia ritengono che centinaia di migliaia di studenti universitari, intellettuali e politici siano stati uccisi durante il governo di Menghistu.

Grave lutto nel mondo della musica, muore suicida il leader dei Nirvana: Kurt Cobain.
Cobain geniale, leader carismatico dei Nirvana era dipendente da anni dall’eroina; la sua morte getta nello sconforto i fans del gruppo e ne segna la fine. Michael Schumacher vince per la prima volta il Campionato di Formula 1; dal 1994 ad oggi sarà ad onore, uno dei piloti più temerari, acuti e vincenti di tutti i tempi. La tendenza della moda raggiunge il picco di estrosità nell’acconciatura dei capelli.
Una delle pettinature più in voga è quella “grunge”, essendo il massimo esponente proprio Kurt Cobain dei Nirvana. I capelli sono lasciati disordinati e prevalentemente sporchi; quelli che preferiscono lavarli, applicano poi pomate, creme e lozioni per…sporcarli. Il genere maschile è “ bello e dannato”. Per le donne lo stile è quello della “ guerriera-chic” che consiste in capelli fibrosi “ impreziositi” dall’applicazione di materiali insoliti. L’aspetto trasandato è d’obbligo e deve essere corredato da un corpo sottile, pelle pallida e cerchi scuri sotto gli occhi.
L’essere androgino e anoressico ha in questi anni massima eco; l’icona è una giovane e sconosciuta, fino ad allora, modella inglese: Kate Moss.
Sul fronte artistico, i cinefili vengono allietati dall’uscita di pellicole memorabili:
“Il Corvo” film intenso funestato dalla morte del protagonista Brandon Lee durante le riprese. Il film venne concluso con la creazione di scene di Brandon al computer. “ Pulp Fiction” di Quentin Tarantino con uno strabiliante John Travolta. “Forrest Gump” uno dei film più belli di tutti i tempi; “la parabola di un uomo puro che sconvolge l’America”. Protagonista Tom Hanchs nel ruolo di Forrest Gump; ragazzo con basso coefficiente d’intelligenza che riuscirà ad attraversare le fasi della sua vita con leggerezza e diventando, suo malgrado, un eroe, un vincente. Celebre la frase “ stupido è, chi lo stupido fa”. “Il Postino” con Massimo Troisi e Philippe Noiret. Ultimo film girato da Troisi, prima della prematura morte e vero testamento della grande capacità artistica di Troisi.
Care Beatrice, Arianna e Noemi spero che vi sia interessato conoscere lo scenario del vostro anno di nascita; anno del cane, simbolo di fedeltà, vigilanza, sicurezza. Non di rado, infatti, il cane viene considerato guardiano dell’aldilà ( il Cerbero) oppure viene sacrificato ai defunti per poter servire loro da guida, anche nell’altro mondo.
Voi, care fanciulle ora diciottenni e, quindi, pronte al “ debutto” nella vita sociale, figlie di un anno denso di accadimenti e di presa di coscienza civile collettiva, spero abbiate attinto l’energia ed il significato dell’esser nate sotto il segno del cane e siate centrate su voi stesse, sensibili, di elevato spessore emotivo, guide valide per i vostri coetanei, vigili trascinatrici per folle che necessitino di punti di riferimento. Siate, ancora, fiere di voi stesse e fari di luce per chi anela ad uscire dal buio
Buona fortuna!
G. Caraccio

viv@voce

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