IL MONDO DI ANTONIO SPADA / 6

Cosi ti pacci

 Ti na cosa so sicuru:

ca a stu paesi ni sta pijamu tutti pi culu.

Tici: ma piccé st’affermazioni?

Ca srai ca ma perduta tutti la ragioni.

La prima cosa ca veni a menti,

ca l’ambulanza servi cu salva la genti;

a stu paesi l’ambulanzi so quattru:

una stai a manu alli volontari,

treti stonu a mienzu alli carri funebri pari pari…

Mo bisogna teneri presenti

ca li organi ti denuncia stonu attienti,

però ticiunu sempri li stessi cosi

cu la speranza ti diventari famosi.

No parlami tli dottori,

ca la denuncia era partiri ti loru.

Ma è meju cu chiutimu li uecchi

nella speranza cu diventamu vecchi!

Il poeta attraverso i versi di questa opera vuole esprimere una denuncia nei confronti dell’amministrazione del paese in cui vive. Nello specifico prende come esempio la situazione delle ambulanze, le quali dovrebbero essere tenute nel modo più efficiente possibile, dato che servono alla salvaguardia della salute di ogni singolo cittadino, ed invece evidentemente così non è; di quattro presenti solo una è ben funzionante ed è tenuta da alcuni volontari.

Con questo esempio Antonio Spada lascia intendere che i cittadini sono lasciati in balia di se stessi; mentre le istituzioni sanno solo parlare, i cittadini devono riuscire ad andare avanti da soli mettendosi alla guida del loro destino.

A questo punto ci si dovrebbe aspettare che qualcuno denunci questa situazione, ma chi dovrebbe farlo lo fa solamente nella speranza di ottenere attenzione e non fa nulla di davvero concreto per trovare una soluzione definitiva.

Il poeta quindi conclude l’opera con una sua amara riflessione secondo la quale è ormai inutile fidarsi delle istituzioni e ai cittadini non resta che aggrapparsi alla speranza.

Alessandra Cuocci

viv@voce

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